Lo scorso 7 gennaio la Giunta del Comune di Firenze, attraverso una delibera della stessa, ha dichiarato il pubblico interesse al progetto per il nuovo stadio della Fiorentina e le opere connesse
(per la sostenibilità finanziaria dell'investimento), presentato il 14 luglio 2014 dalla Società viola all'Amministrazione di Palazzo Vecchio. Il Sindaco Dario Nardella, a margine della delibera, dichiarò che “entro un mese la Società dirà quale strada intende seguire”. Il riferimento è alla possibilità di adeguare il progetto preliminare seguendo le prescrizioni, oppure passare direttamente al progetto definitivo includendovi le stesse prescrizioni: nel primo caso la Società dei Della Valle ha 90 giorni di tempo, nel secondo un anno. C'è una terza ipotesi, ossia quella che la ACF ritenga le prescrizioni (che sono imprescindibili) insostenibili e che quindi, rifiutandole, tutto vada a farsi benedire.
La strada per arrivare ad un sì definitivo, come abbiamo osservato in precedenza, è ancora piena di ostacoli. C'è il problema della legge sull'urbanistica della Regione Toscana impugnata lo scorso 24 dicembre dal Governo e l'attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale, ma lo scoglio periglioso è dato dalle prescrizioni, ovvero le condizioni dettate dalla Pubblica Amministrazione emerse a seguito della conferenza preliminare dei servizi. C'è la richiesta di monetizzazione del comparto nord della cosiddetta Area Mercafir (la cifra da sborsare per i Della Valle è stata stimata in 15-20 milioni di euro) affinché attraverso una procedura di evidenza pubblica il Comune possa acquisire dai privati un'area analoga dove trasferire il mercato ortofrutticolo, ma data l'entità dell'investimento previsto (305 milioni di euro) non è questo il problema più significativo. Lo è, invece, l'ingente quantità di superfici commerciali. Oltre allo stadio, nei 48 ettari dell'Area Mercafir, nello studio di fattibilità la ACF ha indicato di voler realizzare 87.000 mq di strutture, dove, tra turistico-ricettivo e direzionale, spiccano 50.000 mq di superficie commerciale (10.000 mq di grandi strutture di vendita, 20.000 di media ed altri 20.000 di vicinato).
Nelle prescrizioni la Giunta chiede al proponente (ACF Fiorentina) che “la proposta deve fornire specifica dimostrazione in ordine al fatto che, quanto alle superfici destinate ad attività commerciali/direzionali nonché ad attività turistico-ricettiva, gli investimenti relativi sono strettamente necessarie al perseguimento dell’equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa escluso ogni intento speculativo”. In soldoni la ACF deve dimostrare che gli 87.000 mq di superfici sono necessarie a sostenere l'investimento per la costruzione dello stadio (i cui costi ACF stima in 107 milioni di euro). Nel passaggio di cui sopra si evidenziano tutti i limiti della cosiddetta Legge Nardella sulla riqualificazione e la costruzione ex novo degli impianti sportivi. L’art. 1, comma 304, della Legge 147/2013, infatti, non indica dei parametri di riferimento affinché si possa fare una stima congrua delle opere di compensazione.
La delibera di Giunta è stata consegnata al proponente a fine gennaio, entro il mese di febbraio la Società viola darà una risposta a Palazzo Vecchio, ma per la “prima pietra", anche se l'esito fosse positivo, il cammino è e resta lungo.
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