Stand Forteto a festa Unità di Firenze. Donzelli (FdI) "Da Pd schiaffo finale alle vittime"

Le strade del Forteto, la comunità degli abusi a Vicchio del Mugello, e quelle della politica fiorentina continuano, incredibilmente, ad incontrarsi. Stavolta l'occasione è la Festa de L'Unità in programma da venerdì prossimo alle Cascine, a Firenze.

"Il Partito democratico metropolitano ospiterà alla festa dell'Unità lo stand del Forteto, un fatto che, qualora qualcuno avesse ancora dei dubbi, mette il sigillo ufficiale sul legame che esiste tutt'oggi fra il partito al governo dell'Italia, della Toscana e di Firenze e il luogo teatro degli abusi e i maltrattamenti provati e riprovati nelle sentenze della Magistratura." Lo afferma il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli.

"Ancora oggi al Forteto vive e lavora, anche con ruoli importanti, la maggior parte dei condannati - spiega Donzelli - cade così la storiella ipocrita della discontinuità con il passato dell'attuale governance della cooperativa. Aver scelto di ospitare lo stand è un fatto vergognoso, l'ennesimo schiaffo, quello definitivo, alle centinaia di vittime che hanno avuto la vita rovinata da quell'esperienza".

"E' grottesco e palesemente contraddittorio - sottolinea il capogruppo FdI - che ciò avvenga dopo le sentenze della Magistratura, le durissime relazioni delle commissioni d'inchiesta approvate all'unanimità dal Consiglio regionale della Toscana e la recente approvazione da parte della Camera dei Deputati di una commissione d'inchiesta parlamentare sulla vicenda: atti nei quali si sottolinea chiaramente il legame fra presente e passato".

"E' la dimostrazione - prosegue - che le posizioni del Pd sono solo dettate dall'inopportunità politica di continuare a fare muro su una vicenda così clamorosa. La concessione dello stand è una vicenda che si può spiegare solo con un chiaro legame economico e politico che la sinistra ha ancora oggi con quella realtà. "Vogliamo sapere quanto il Forteto ha pagato al Pd per quello stand - conclude Donzelli - e se ai loro dirigenti sembri sufficiente per svendere ancora una volta la dignità delle vittime".