Si fabbricava da solo le munizioni con cui poi sparava al poligono di tiro il 50enne Gianluca Casseri, l'uomo che ieri ha ucciso due senegalesi a Firenze, ferendone altri tre, prima di ammazzarsi a sua volta con la pistola. È quanto emerge da ambienti investigativi. Gli inquirenti hanno rinvenuto in un seminterrato della sua abitazione di Cireglio (Pistoia) un vero e proprio laboratorio per la fabbricazione di proiettili, con tanto di pressa, bossoli e materiale per armare le munizioni. L'uomo non aveva il porto d'armi, ma aveva la detenzione di una pistola 357 magnum regolarmente denunciata. Nell'appartamento fiorentino di piazza del Terzolle sono stati invece rinvenuti solo una grande quantità di libri e di fumetti. Casseri aveva scritto anche libri e articoli in cui ricorrevano le tematiche naziste, pagane ed esoteriche che lo appassionavano. Secondo quanto emerso, inoltre, il 50enne era in cura da qualche anno per depressione, ed era anche malato di diabete. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini delle telecamere del parcheggio di piazza del Mercato Centrale, dove si è sparato a conclusione del secondo raid; definitivamente confermata la versione del suicidio. Gianluca Cassari, quando ha capito di essere accerchiato dalle forze di polizia, si è sparato ed è morto dopo pochi istanti. Tra il primo attentato (alle 12;20 in piazza Dalmazia) e il secondo nella zona di San Lorenzo, è stato stabilito che è trascorsa un'ora e mezza. Secondo quanto ricostruito da testimonianze di chi lo conosceva, l'uomo era solito andare a fare la spesa nei due mercati teatro della tragedia, il mercato rionale di piazza Dalmazia, situato vicino al suo appartamento fiorentino , e il mercato centrale, dove poi si è tolto la vita. Confermato anche il movente a sfondo razzista del duplice omicidio: Casseri si nutriva di ideologie razziste ed era simpatizzante dell'estrema destra. Sgomento il suo paese natale, Cireglio, dove era conosciuto come persona riservata e poco socievole, ma niente -spiegano alcuni conoscenti- avrebbe fatto presagire un epilogo così drammatico
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