Una perizia sullo stato di salute dell'ex prete fiorentino Mario Cioni, 73 anni, già condannato in primo grado nel 2016 a 15 anni per riduzione in schiavitù e violenza sessuale ad adepte della ''comune'' da lui fondata a Montecchio di Arezzo. Lo ha deciso la corte di appello di Firenze accogliendo la difesa dell'ex sacerdote che aveva chiesto la perizia evidenziando che condizioni fisiche precarie impedirebbero l'eventuale partecipazione dell'imputato alle udienze.
Le parti civili, difese dagli avvocati Francesco Stefani e Riccardo Piazza che tutelano cinque donne già appartenenti alla comunità di Cioni, si sono opposte ricordando che già in primo grado era stata effettuata consulenza analoga e che fu concluso che comunque, magari con l'ausilio di un trasporto in ambulanza, Mario Cioni avrebbe potuto benissimo raggiungere le aule di udienza. Il processo di appello è stato rinviato al 21 marzo.
Mario Cioni, già sospeso a divinis nel 1985 e ridotto allo stato laicale a fine anni '80, negli anni '90 fondò una comunità seguita da una diverse persone, sopratutto donne, cui faceva credere che, soltanto assecondandolo in tutte le sue indicazioni, avrebbero raggiunto la "salvezza eterna". Per l'accusa, nel porsi come ''santone'', avrebbe usato metodi violenti, inoltre avrebbe abusato sessualmente delle donne che ne seguivano i presunti insegnamenti. La vicenda venne portata allo scoperto dai familiari di alcune adepte della comunità con segnalazioni e denunce. (ANSA)
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