«Un giorno nella vita devi dire basta. Rimetto in piedi la Fifa, poi nel 2015 la lascio nelle mani di un altro»: così il presidente della Fifa Joseph Blatter in una intervista pubblicata oggi dalla Gazzetta dello Sport che fissa i suoi obiettivi, primo quello di portare la tecnologia nel mondo del calcio già ai Mondiali 2014.
«Stiamo sperimentando la tecnologia sul gol fantasma - spiega - l'International Board decide a marzo. Ci siamo. Importante che il sistema sia immediato, affidabile e non complicato. La Fifa non può accettare che si ripeta quanto successo in Sudafrica: un pallone dentro 70 cm visto fuori. Platini propendeva per gli arbitri di porta, io no. Idea brillante ma costosa. Sono arbitri, non guardalinee: quante federazioni possono permettersi le cinquine? La tecnologia è meno cara». Blatter affronta poi il tema dei campionati che dovrebbero avere meno squadre: «Lo dico da 15 anni - dice riferendosi alla dichiarazione del presidente del Barcellona secondo il quale 'i campionati a 20 squadre non vanno bene' - avevo presentato un progetto che avrebbe equilibrato campionati e coppe, club e nazionali. sarebbe la soluzione. Questo calendario è insostenibile». Sulla prossima assegnazione del Pallone d'oro, Blatter dice: «Messi e Cristiano Ronaldo sono i migliori, lo ha deciso la maggioranza. Certo, tutto in Spagna. Dove c'è anche Xavi, simbolo di un movimento straordinario che dalle giovanili è arrivato a conquistare Europa e mondo». E sui prossimi Europei vede favorita la Spagna: «Ha un gioco tecnico, rapido, attrattivo. Ed è bello che il calcio sia espressione della cultura del paese. Ogni nazionale dovrebbe giocare come vive la sua gente». Sui più grandi fuoriclasse della storia, Blatter non ha dubbi: «Pelè, Beckenbauer, Cruijff, Platini, Zidane, e colui che ha reso grande il Mondiale juniores nel 1979: Maradona».
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