"Avete preso i nostri marchi, non vi daremo le nostre piante", "Chi acquista ha il diritto di sapere se quello che compra è veramente fatto in Italia", "Più trasparenza", Spremiamo l'olio non i produttori" e "Stop agli inganni, salviamo il Made in Italy".
Queste sono alcune delle richieste che si leggono sui cartelli e sugli striscioni dei 10.000 agricoltori che da stamani si sono riuniti al Mandela Forum di Firenze per salvare l'oro verde Made in Italy, nella Giornata nazionale dell'extravergine italiano. La Toscana è stata scelta perché è la regione con l'immagine più sfruttata per spacciare l'olio di oliva straniero come italiano. Sotto accusa, infatti, sono la concorrenza sleale, le speculazioni, la mancanza di trasparenza e le truffe e gli inganni che mettono a rischio il futuro del prodotto più rappresentativo della dieta mediterranea.
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