Il dramma dei Profughi, il grande fenomeno del nostro tempo, non è stato oggetto di una gestione assennata e compatta da parte burocrati euroamericani.
Dal momento stesso della mobilitazione dei siriani - e dei sedicenti tali - si è commesso un errore funesto, imputabile ai governi (i nostri) che hanno affrontato l’emergenza, che va messo in primo piano.
E’ stato disastroso, sin dal primo giorno, lo spostamento di massa della popolazione civile consentito dai mezzi di comunicazione moderni. Centinaia di migliaia di esseri umani si sono allontanati dalle loro case, dalle loro terre, nel tentativo, più che comprensibile, di fuggire dalla guerra; noi li abbiamo accolti (di malavoglia) con il fine assurdo e impossibile di liberarli dagli orrori della guerra. Si sono compiute migrazioni favolose, mai rese possibili fino a oggi, con risultati del tutto calamitosi.
Come legge generale, dopo l’esperienza siriana, si potrebbe stabilire una norma fondamentale: nella guerra moderna nessun cittadino, per nessuna ragione, deve essere trasferito dalla sua residenza abituale, anche se minacciato di gravi pericoli. Solo ed esclusivamente nella zona dove si combatte deve essere evacuata la popolazione civile.
Questa che a prima vista può sembrare estremamente disumana è, come dimostrato nella guerra in Siria, la soluzione più umanitaria e l’unica non dannosa per gli interessi generali della nazione attaccata.
I fuggiaschi spendono tutti i loro risparmi, perdono i loro affari (o quel poco che di essi resta), abbandonano le loro occupazioni per tornare forse un giorno nella loro terra; divenuta ormai terra straniera.
La povertà esige, naturalmente, un’economia e un ordine sempre assai pesanti. Trasformare in turisti, anche se per ragioni di sicurezza, le masse bisognose di un Paese sarà sempre un’impresa superiore alle risorse economiche della nazione più ricca e meglio organizzata. I Paesi europei, infatti, annaspano becchettandosi come vecchie comari.
E’ assurdo e dissennato far fuggire un popolo da una guerra quando questa può essere portata a migliaia di chilometri dal fronte dall’aviazione e dagli altri sofisticati mezzi militari, per i quali l’Occidente spende, mi pare inutilmente, cifre a nove zeri.
Ogni anno.
Paolo Sebastiani, avvocato (nessuno è perfetto!), accanito bibliofilo; ama la Storia, che approfondisce insieme a Winston, il suo bulldog inglese. Conduce Elzeviro, in onda ogni lunedì alle 21 su Tvr Più (Canale 13 Digitale Terrestre) e Black Baccara, in onda su Radio Rosa tutti i mercoledì dalle 17 alle 19 .
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