SECONDA PARTE - Prosegue l’intervista a Rodolfo Fiesoli, il fondatore del Forteto condannato ad oltre 20 anni di carcere per violenze sessuali, su minori e di gruppo. Fiesoli, oggi 78 anni si è fermato a parlare in esclusiva ai nostri microfoni dopo che lo abbiamo trovato ad Aulla, in provincia di Massa.
“Quelli che mi hanno accusato sono assassini e infami” ha detto Fiesoli parlando delle vittime della comunità di Vicchio del Mugello. “Non ho rabbia con nessuno” ha proseguito, “ho solo dispiacere perché non posso sentire nessuno” degli ex fedelissimi del Forteto.
“Quella pm è una merda” ha poi incalzato Fiesoli riferendosi al pubblico ministero Ornella Galeotti, “era dalla mattina alla sera con quelli che mi hanno accusato”.
Poi Fiesoli si è fermato sulle dinamiche del Forteto e su quello che accadeva. “Ero la soubrette del Forteto” ha raccontato “parlavo la prima volta e via, poi c’andavano loro”.
Ha raccontato del suo rapporto con Don Milani, “il prete di Barbiana”, con un monsignore e con padre Ernesto Balducci. Poi spazio alla politica. “Venivano tutti a mangiare” spiega Fiesoli che cita “Tina Anselmi (“mia amica”) Fassino, la Camusso, Cofferati”.
E poi i rapporti con i giudici di Firenze, da Casciano “il presidente del tribunale dei minori che voleva che si prendesse i figlioli per forza”, Meucci, “che si è schierato con noi”, fino a Toni, Sodi e il disprezzo per l’ex magistrato Carlo Casini, “il peccatore”.
Foto di Paolo Lo Debole
Video di Matteo Calì
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