Elso Baschini, il 73enne arrestato in quanto accusato di essere l'uomo che il 4 novembre 2011 sparo' al segretario del cardinale di Firenze Giuseppe Betori, nel palazzo arcivescovile, circa quattro settimane prima dell'agguato chiese a un suo amico di procurargli una pistola. A raccontarlo, nel corso del processo, oggi, e' stato lo stesso amico del presunto attentatore, il tunisino Mohamed Toufik. Il nordafricano, in aula, ha raccontato che Baschini gli fece vedere una mazzetta di banconote, riferendo che erano 20mila euro, e poi gli chiese di procurargli una pistola. Toufik fu determinante nel far arrestare Baschini, riferendogli che l'arrestato gli aveva ripetutamente parlato della volonta' di mettere a segno un colpo in Curia. Quella sera di un anno e mezzo fa, Baschini, secondo l'accusa, si e' trovato faccia a faccia con il segretario di Betori, don Paolo Brogi, sparandogli e ferendolo al ventre. Poi minaccio' lo stesso Betori, puntandogli la pistola alla testa, ma fuggi' perche' il cancello automatico del palazzo arcivescovile si stava richiudendo. Secondo ipotesi investigative, Elso Baschini voleva rubare degli oggetti che aveva visto esposti in arcivescovado, e che riteneva fossero di grande valore economico.
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