Due serate, due notti di poesia sul palcoscenico del Teatro della Pergola: poeti dicono se stessi, dando voce ai loro versi. E i poeti che non ci sono più daranno la loro parola alla voce degli attori. E si entrerà poi nella Notte Bianca.
Si intrecceranno penne diverse per provenienza, appartenenza anagrafica e zone di interesse: poeti e spettatori uniti nel nome di quella magia evocata da Dino Campana nel Notturno che dà il titolo alla manifestazione: Per l’amor dei poeti / Principessa dei sogni segreti / Nell’ali dei vivi pensieri ripeti ripeti / Principessa i tuoi canti.
I poeti di martedì 29 aprile sono Sauro Albisani, Mariella Bettarini, Azzurra D'Agostino, Alba Donati Franceschini, Michele Filipponi, Gianfranco Lauretano, Paola Lucarini e Davide Rondoni con Ugo De Vita e Gabriele Lavia, accompagnati dalle letture di Alessio Martinoli, Laura Bandelloni e Valentina Cipriani e dal pianoforte di Pierluigi Rosina.
Il 30 aprile si stringe il legame con la Notte Bianca e con un importante evento che alle 19.45 sarà uno dei passi di apertura della manifestazione: Poesia sulla città, a San Miniato al Monte, dedicato ai poeti di cui nel 2014 si festeggia il centenario della nascita o della prima edizione del loro capolavoro (da Luzi a Dylan Thomas) e che vedrà alternarsi Sauro Albisani, Padre Bernardo Gianni, Lorenzo Bertolani, Alba Donati, Sergio Givone, Paolo Fabrizio Iacuzzi, Gabriele Lavia, Rosaria Lo Russo, Bernardo Pacini, Angela Torriani Evangelisti, Andrea Ulivi in un omaggio a Firenze.
Dalle 21.45 saranno impegnati alla Pergola Pierluigi Berdondini, Lorenzo Bertolani, Michele Brancale, Gianni d’Elia, Paolo Iacuzzi, Rosaria Lo Russo e Bernardo Pacini sempre con Gabriele Lavia e Ugo De Vita, accompagnati dalle letture di Riccardo Goretti, Simone Faloppa e Lorenza Guerrini, dalla chitarra di Luigi Gagliardi e dal sassofono di Gianmaria Randi.
Per l'amor dei poeti evoca un verso di Dino Campana, il poeta degli Orfici di cui ricorre il Centenario della prima edizione marradese di Ravagli.
E Per l'amor dei poeti è un appello, desiderio e tentazione insieme. Il significare che si parli di poesia, che si faccia poesia, che la poesia esca da tavole rotonde, convegni e appuntamenti delle accademie, e si incontri con tutti in maniera semplice e originaria: dicendola. Crediamo che questa possa tradursi per la città in una festa per poter dire e vivere voci di poesia, e lo abbiamo pensato in teatro.
Convocata sarà anche la musica, essa stessa poesia, poesia intraducibile, poesia di note che accompagnerà e attraverserà l'evento.
Il resto lasciamo che sia silenzio di un pensiero per questa prima notte bianca di poesia.
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