"Non mi sembra si possa stabilire di autorità cosa può offrire un ristorante.
Può essere un’idea che ha una sua dignità per quel che riguarda la memoria storica, ma non penserei di imporla. Meglio sarebbe un impulso spontaneo nella prevalenza dei ristoratori fiorentini. L’intenzione è lodevole, ma ogni ogni cosa obbligatoria da lodevole può diventare dannosa". Così Vittorio Sgarbi ieri sera ad un incontro tenuto allo Chalet Fontana di Firenze, ha commentato il disciplinare approvato dalla giunta Nardella dedicato al ‘cibo' collegato al regolamento per la tutela e il decoro del centro Unesco che prevede l'utilizzo del 70% di prodotti di filiera corta o del territorio per i ristoranti che vorranno aprire nel centro storico di Firenze.
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