Attenzione! Achtung! Si è smarrita Angela Dorothea. Cancelliera della Germania. Di taglia media, molto larga. Tipici tratti da molosso. Morde. E’ scomparsa una sera di settembre, trotterellando dietro un auto. Marca: Volkswagen.
Chiunque l’avvistasse, è pregato di contattare l’Unione Europea. Nessuna ricompensa. Ci ha già spolpato…
Angela Dorothea Merkel, dopo dieci anni di tirannia assoluta, è scomparsa in un baleno; come in un gioco di magia, avvolta dai fumi emessi dagli scarichi delle sue Auto del Popolo.
Eh sì, perché dal terremoto del Diesel Gate l’imperatrice non si è più vista. Volatilizzata, è proprio il caso di dirlo. Dal 2005, anno della sua ascesa alla carica che fu di Bismarck e di Hitler, siamo stati abituati a sentirne parlare quotidianamente. Una lady di ferro incorruttibile ed invincibile.
Lo scandalo delle auto truccate ha rotto l’incantesimo. I perfetti germani si sono rivelati molto simili ai disprezzati falsari ellenici o ai perennemente ridicolizzati italici. Dei banali taroccatori di emissioni gassose per fini di lucro.
La maestrina d’Europa ha così finalmente smesso di punire i suoi indisciplinati sudditi a suon di bacchettate di spread. Persino dopo la strage di Bruxelles non si è vista.
Il Quarto Reich tedesco, fondato su un imperialismo informale di matrice economica, si è sbriciolato sotto il peso di uno scandalo che ci ricorda quanto tutto il mondo è paese. Certo, noi italiani siamo assuefatti alla vulcanica eruzione di continue indecenze politico-economiche che quotidianamente ci ricoprono di magma (la parola più calzante in realtà è un’altra ed inizia sempre per m…), ma le dimensioni del disastro Diesel Gate sono incalcolabili. Questo evento epocale deve essere posto alla base di un diverso modo di impostare il dialogo tra gli Stati membri dell’Unione Europea. Basta prime donne.
E’ giunta l’ora che i teutoni scendano dal piedistallo sul quale continuano a voler ostinatamente salire, ed inizino a considerarsi per quello che realmente sono. Nostri parenti. Lo sono, che gli piaccia o meno. Parente, infatti, è il participio presente del verbo latino parere: partorire. Siamo tutti figli della stessa madre: Europa.
Paolo Sebastiani, avvocato (nessuno è perfetto!), accanito bibliofilo; ama la Storia, che approfondisce insieme a Winston, il suo bulldog inglese. Conduce Elzeviro, in diretta ogni lunedì alle ore 21 su TVR Più (Canale 13 Digitale Terrestre), e Black Baccara in onda su Radio Rosa tutti i mercoledì dalle 17 alle 19.
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