Il caso della morte di Riccardo Magherini, avvenuta il 3 marzo scorso durante un fermo dei carabinieri in Borgo San Frediano, torna in aula al Senato. Dopo l'interrogazione del senatore Luigi Manconi (Pd) arriva l'interrogazione del senatore Andrea Augello (Ncd) al ministro dell'interno Angelino Alfano per “sapere quali iniziative il Ministro intenda assumere per acquisire le immagini” spiega Augello “anche al fine di metterle a disposizione dell'autorità giudiziaria per consentire l'accertamento di ogni eventuale responsabilità per la morte di Riccardo Magherini”.
Al momento, la Procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio colposo per sette persone: quattro carabinieri, ad un militare sono contestate anche le percosse, e tre operatori del 118. Contestualmente, la Procura generale della Cassazione ha aperto un procedimento disciplinare a carico del pm Luigi Bocciolini, titolare dell'inchiesta, per le modalità d'indagine svolte proprio sul caso Magherini.
Le immagini a cui fa riferimento Augello nella sua interrogazione sono quelle delle telecamere che avrebbe incrociato il 40enne fiorentino nel suo percorso quella notte. Nessuna di queste è stata acquisita. Addirittura i video delle telecamere del Comune di Firenze sono stati cancellati. Tecnicamente ci hanno registrato sopra. Sembra perchè nessuno tra Procura e chi ha svolto le indagini le abbia mai chieste e appare ormai evidente come neanche nessuno si sia preoccupato di andarle a guardare. Ma oltre a quelle telecamere come ampiamente ricordato in molti articoli su questo giornale, Riccardo Magherini incontra certamente almeno le telecamere di Lungardo Vespucci. Quelle della Dia, la direzione investigativa antimafia (nella foto tratta da Google Streetview).
Lì Riccardo passa con certezza. Lo dicono i testimoni che chiamano il 112 ed il 113 quella notte. E proprio quelle telecamere che potrebbero aver visto i movimenti di Magherini sono l'oggetto dell'interrogazione del senatore Augello soprattutto perchè ritiene “oggettiva ed indiscutibile l'utilità dell'acquisizione di queste immagini”.
Si legge nell'atto presentato ieri in Senato, “sono posizionate 9 telecamere della Direzione investigativa antimafia (e altrettante in Via Montebello, ndr), facenti parte dei sistemi di sicurezza della sede di Firenze: in particolare le telecamere in questione si trovano tra via Montebello e via Lungarno Vespucci, che tra le ore 00,00 e le ore 01,30 della notte del 3 marzo dovrebbero aver filmato”.
Augello ripercorre anche i momenti del fermo di Riccardo Magherini che porteranno alla morte parlando di come “sulla scorta di diverse testimonianze e di due videoregistrazioni effettuate con telefoni cellulari” ricorda Augello “si evince che la vittima è stata trattenuta al suolo in posizione prona per oltre 15 minuti, mentre si lamentava e chiedeva aiuto come se stesse subendo percosse e violenze”.
Fino a trovare, lì in Borgo San Frediano una morte inspiegabile. Se non da quelle telecamere e da quelle percosse, per ridurre al termine tecnico utilizzato dal pm Bocciolini per indagare uno dei quattro carabinieri, subite da Riccardo Magherini quella notte.
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