In modo superficiale oggi in molti ritengono che la mafia moderna, a differenza di quella antica, non spari più perché dedita solo agli affari. Errore grave. La mafia non ha mai smesso di sparare o di fare e preparare attentati, o al momento giusto di vendicarsi. La mafia non dimentica anche a distanza di anni, come tristemente mostra la vicenda di Marcello Bruzzese, fratello di un collaboratore di giustizia, ucciso a Pesaro la notte di Natale 2018.
Vanno letti così l'attentato subito da Giuseppe Antoci -l'ex presidente del Parco dei Nebrodi- e quello preparato per il giornalista Paolo Borrometi, o le frasi raffinate rivolte dal boss Giuseppe Graviano contro il senatore Mario Michele Giarrusso. La mafia spara da sempre, spara per utilità. Uccide per utilità. Minaccia per utilità. Chi cade nel luogo comune tende a sottovalutare il fenomeno. Sotto la sua giacca e la sua cravatta la mafia moderna nasconde le proprie armi.
Luogo comune tratto dal libro "Manuale di sopravvivenza (alla mafia)" di Salvatore Calleri. Diple Edizioni
Salvatore Calleri è il presidente della Fondazione Antonino Caponnetto. Analista di fenomeni criminali, è coordinatore osservatori antimafia OMCOM. Organizza vertici antimafia nazionali ed internazionali. Due diligence. Facilitatore contrasti interni ai gruppi. Esperto in pubbliche relazioni. E' appassionato di tecnologia Android e fotografia
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