A 24 anni dalla morte svanisce anche l'ultima speranza di trovare un colpevole per l'omicidio di Guido Gratton, l'ex calciatore della Fiorentina e della Nazionale degli anni '50, deceduto il 26 novembre 1996 dopo un'aggressione di cui rimase vittima nella sua casa di Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze.
Secondo quanto riferisce l'agenzia Ansa, recentemente la procura di Firenze aveva chiesto di riesaminare gli oggetti usati come armi del delitto - una racchetta da tennis, una sedia e un bastone - per cercare nuovamente, dopo i tentativi dell'epoca non andati a buon fine, di estrapolare tracce di Dna grazie alle attuali tecnologie oggi disponibili. Da qui la scoperta che tutti i reperti relativi al caso erano stati distrutti già nel 2008 su disposizione del gip di Firenze.
Secondo quanto emerso, i reperti sarebbero stati distrutti insieme ad altri per motivi di spazio, come avviene periodicamente, a seguito di una richiesta dell'ufficio corpi di reato del tribunale, che venne approvata dal gip. Nessuna possibilità, dunque, resta di aprire nuove indagini da parte della procura fiorentina che, nella persona del procuratore aggiunto Luca Turco, aveva chiesto di poter riesaminare gli oggetti. La speranza era che le moderne tecniche a disposizione della polizia scientifica consentissero di estrapolare del Dna, che poi sarebbe stato possibile confrontare con quelli inseriti nelle banche dati delle forze dell'ordine e procedere a un confronto.
Guido Gratton, nato nel 1932 a Monfalcone (Gorizia), ha indossato per 11 volte la maglia azzurra con la quale aveva esordito nel 1953, lo stesso anno del suo approdo alla Fiorentina dopo essere stato prima al Parma, poi al Vicenza e al Como. Restò in viola fino al campionato 1959-60 e vinse lo scudetto con la Fiorentina nel 1955-1956.
Conclusa la sua carriera calcistica aveva intrapreso l'attività di maestro di tennis. Proprio nell'abitazione attigua al suo circolo tennistico, Gratton venne aggredito, probabilmente la sera del 16 novembre. Colpito alla testa con una sedia e una racchetta da tennis, fu trovato, agonizzante, solo due giorni dopo. Ricoverato e sottoposto ad intervento chirurgico morì una settimana dopo senza riprendere conoscenza.
Tra le ipotesi sul movente ci fu anche quella, poi scartata, di un omicidio legato a questioni di prestiti. Ma l'ipotesi investigativa ancora oggi più accreditata resta l'omicidio a scopo di rapina, anche se in casa furono ritrovati diversi oggetti di valore, che non vennero portati via. Comunque, poche ore prima c'era stato un tentativo di furto nella stessa zona, per gli investigatori opera di extracomunitari. Pista che fu seguita anche questa, senza però riuscire a dare nome e volto all'assassino o agli assassini.
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