Accade, accade a Firenze, accade nell’annus dei 2015 presso lo stadio comunale del capoluogo toscano, nella città che fu culla dell’idioma nazionale, nello stadio dove gioca la gloriosa Fiorentina, la stilosa ed elegante società madrina del fair play, esempio plastico dell’equilibrio economico, proprietà di una famiglia tra le più ricche, imprenditorialmente ingegnose e ammirate d’Italia.
Eppure accade: accade insomma che un giornalista, un cronista, un inviato che abbia l’accidente d’essere disabile, claudicante, zoppo, handicappato, costretto in sedia a rotelle, è bene che semplicemente se ne stia a casa sua poiché a Firenze lo zoppo non raggiungerà il luogo deputato a svolgere il proprio lavoro ovvero la tribuna stampa dello stadio Franchi di Firenze. Tanto per chiarirsi e sortire dai giri di parole, lo zoppo è chi scrive, lo zoppo sono io: Stefano Prizio, giornalista sportivo fiorentino di 41 anni, rimasto paralizzato nella parte sinistra del corpo a seguito di un’emorragia cerebrale che mi ha colpito nell’ottobre 2013. Allo zoppo, a me, tornato con fatica a svolgere il proprio lavoro recandomi in sala stampa, in radio e televisione, piacerebbe tornare a vedere le partite della Fiorentina allo stadio. Ma non si può, non per un mio impedimento fisico o psicologico, ma perché lo zoppo è impossibile che ci arrivi e quand’anche lo zoppo, per un miracolo di sant’Elpidio, giungesse lassù dove stanno assisi i giornalisti, sarebbe fisicamente impossibile che prendesse posto nell’angusta tribuna dove anche persone sane e di normale corporatura hanno difficoltà a sistemarsi.
Eppure la Tribuna stampa e, immaginiamo, le vie per accedervi, fu inaugurata in pompa con chiarine e panegirici, nella stagione 2013-14. La questione poi non è personale, passi per me che le gare dei viola me le godo in tv assieme ai miei figli, anzi, per me che vivo lontano da loro è persino una cara occasione per passarci del tempo di qualità. Non ne scrivo quindi per indignazione per come è trattato lo zoppo Prizio. Ma per principio, per amor di giustizia, come giornalista e fiorentino ci tengo che la società sportiva che rappresenta la mia città non incorra in simili figure; in Europa ci saranno pure colleghi con problemi come i miei o peggiori, magari qualcuno è costretto a passare la vita sulla sedia a rotelle e a loro cosa si risponde? Volete salire a lavorare in tribuna stampa? No, qui non si può, tornatevene a casa…
E che inciviltà!! E che figuraccia rimedia la società viola! E che figura di m... fa la città di Firenze….
Stefano Prizio
fonte: corrierespione.it
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