Questa sera in Consiglio Comunale, l'assessore alle politiche sociosanitarie e personale Stefania Saccardi ha comunicato ad assessori e consiglieri le decisioni prese dalla Giunta in merito alla riorganizzazione dell'intero assetto dirigenziale della macchina comunale. Una delibera con effetto immediato che non ha mancato di suscitare polemiche.
Ma andiamo con ordine: "L’assetto dirigenziale rappresenta un valore primario di questa Amministrazione e lo strumento principe per l’attuazione del programma del sindaco. Questa Amministrazione comunale aveva ed ha al suo interno grandi professionalità che possono e devono essere valorizzate. E l’approccio che abbiamo avuto per questa riorganizzazione non è stato basato sull’idea che ci fosse un gruppo inefficiente da sostituire, ma piuttosto una squadra con ruoli da aggiustare con alcuni elementi di valorizzazione interna. Una squadra che lavori insieme alla giunta nell’interesse dei cittadini". Questa la linea di indirizzo perseguita dall'Amministrazione secondo quanto riferito dalla Saccardi che prosegue illustrando le novità più rilevanti: "scompare la figura del direttore generale le cui funzioni saranno svolte da un collegio dei coordinatori-direttori delle macro aree che diventano cinque dai tre originarie. Ovvero le aree di coordinamento sviluppo urbano (1); programmazione, sostenibilità e innovazione (2); welfare e promozione economica (3); sicurezza e attività produttive (4); risorse (5).
Altra sostanziale novità: "L’ufficio del sindaco scompare e in diretta collaborazione con il sindaco resta l’ufficio di gabinetto".
Settantasei in tutto le attuali posizioni dirigenziali, si cui due prossime al pensionamento, tre quelle che al momento non verranno coperte e due le direzioni gestite direttamente dal coordinatore (quella dei sistemi informativi e il corpo di Polizia Municipale).
“In questa riorganizzazione, da cui si stima un risparmio complessivo di 500.000 euro – ha sottolineato l’assessore Saccardi – è stata privilegiata la valorizzazione delle figure interne con il passaggio di alcune professionalità da posizioni organizzative a dirigenti” continua l'assessore alle politiche sociosanitarie. La Saccardi poi a Sabatini che insinua che tale riorganizzazione sia stata dettata non da esigenze esterne ma piuttosto da una precisa "volontà di assecondare malumori interni" risponde " rivedere alcune posizioni a metà legislatura è anzi un'operazione naturale. Non esistono persone valide o non valide, spesso sono collocate nel posto sbagliato. L'idea è quella di valorizzare la struttura amministrativa in un senso più orizzontale che verticale".
SCOMPARE L'UFFICIO DI DIRIGENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE. Ma in Aula si accende il dibattito dopo che il consigliere Tommaso Grassi ha preso la parola e ha fatto notare che tra le dirigenze scomparse c'è anche quella del Consiglio Comunale. A nulla sembrano valere le rassicurazione della Saccardi "è cambiata solo la dicitura, non è più la direzione ma il servizio ma nella sostanza vengono garantite le medesime funzioni". "E' in gioco l'autonomia del Consiglio" insiste persino il consigliere dell'Idv Giovanni Fittante, quindi l'opposizione Pdl con in testa Marco Stella: "la riorganizzazione degli Uffici compete alla Giunta però almeno sulla Direzione del Consiglio dovete ascoltarci!". La De Zordo e Grassi propongono dunque un ordine del giorno che blocchi tale provvedimento, a firmare non è solo l'opposizione ma una fetta consistente della maggioranza e anche del Pd. Valdo Spini propone una 'mediazione' "un congelamento fino alla conferenza dei capigruppi". Alla fine è Eugenio Giani a prendere le redini e a placare gli animi: "Sono fiero che questa Giunta abbia approvato un documento in materia di indirizzi e organizzazione del personale dopo tre legislature che non si faceva. Detto questo accolgo il vostro allarme e mi impegno a studiare il documento e vi garantisco che non verrà presa nessuna decisione che sia contraria allo Statuto del Consiglio".
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