Dante è arrivato in Cina. A Ningbo, una città di 3 milioni di abitati, situata a 220 chilometri a sud di Shanghai. La statua, 5 metri di altezza per 2.400 chili di peso, copia esatta di quella in marmo che si trova in Santa Croce, è stata posizionata a pochi metri dalla più grande libreria cinese ed è stata realizzata dalla Galleria Grilli, storica bottega fiorentina. L'inaugurazione è avvenuta il 20 ottobre alla presenza della delegazione fiorentina di cui facevano parte l'assessore Rosa Maria Di Giorgi e il consigliere Mario Razzanelli, i quali oggi in conferenza stampa tracciano un bilancio.
“Un grosso successo” lo definisce Razzanelli che in quanto cittadino onorario di Ninbò è stato il principale fautore di questo rapporto.
“E' stata l'ultima tappa di un filone di interventi a scambi culturali con la Cina” dice la Di Giorgi che ricorda come prima del Dante, sia stata una statua del David a viaggiare da Firenze a Ningbo. “L'impressione – continua la Di Giorgi – è che sia un paese veloce, in crescita con una quantità di opportunità che sta cercando di cogliere”. Quello che il Dante ha consentito di instaurare è un vero e proprio patto di amicizia tra Firenze e Ningbo che le vedrà protagoniste già nei prossimi mesi di importanti scambi tra le rispettive Università. “La nostra idea - prosegue l'assessore è quella di trasferire in città una sede dell'Università Ningbo dove i ragazzi cinesi avranno la possibilità di coniugare arte innovazione e tecnologia”. Con buona probabilità l'edificio in cui tale università troverà alloggio è quello posto in San Firenze. Non un semplice scambio culturale dunque, piuttosto una sezione staccata dell'Università cinese di Ningbo qui a Firenze, con tanto di professori cinesi e studenti. E' già tutto deciso, la Cina è un Paese veloce e pragmatico: già a dicembre una delegazione di Nigbo verrà in visita a Firenze e poi a partire dal prossimo anno saranno 2 professori e 15 studenti che si trasferiranno qui, nella città di 'quel' Dante, “senza il quale – dice Razzanelli – niente di tutto ciò sarebbe mai stato possibile”.
L'Ente Cassa di Risparmio di Firenze che ha contribuito alla realizzazione della statua con 50 mila euro era rapresentata oggi in conferenza da Alessandra Baldini “Firenze si riconferma centro culturale non solo in Italia ma anche all'estero e questo avrà importanti ricadute economiche che seguiranno agli scambi culturali”.
“Ningbo è per la Cina quello che per l'Italia è Bologna o Firenze” dice Enrico Martinelli “questa è la prima volta che Firenze fa quello che le università americane fanno da 50 anni, prima si comincia meglio è”.
In una seconda fase poi saranno i nostri studenti a seguire degli stage direttamente in Cina.
Chiaramente questo passaggio di testimoni tra atenei verrà curato e supervisionato qui dall'assessore all'Università Cristina Giachi.
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