Dopo una settimana dai presunti attacchi con gas nervino contro la popolazione, gli Stati Uniti ha attaccato la Siria, insieme alla Gran Bretagna e alla Francia, con un raid missilistico. Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con un messaggio alla nazione in diretta tv alle 21 (alle 3 ora italiana).
"Il nostro obiettivo è distruggere le capacità di lanciare armi chimiche del regime siriano", ha detto Trump da Washington, aggiungendo che l'operazione militare andrà "avanti il tempo necessario per distruggere le loro capacità".
L'attacco ha riguardato Damasco e altri obiettivi sensibili, al momento non è quantificato il numero dei feriti, ma il raid è stato confermato anche dalla tv siriana e da alcuni giornalisti accreditati in Siria, che hanno riferito di alcune esplosioni udite anche nei dintorni della capitale siriana.
Non si è fatta attendere la reazione del governo russo, con la dura condanna di Vladimir Putin che ha definito l'attacco un "atto di aggressione" contro un Paese che sta combattendo il terrorismo. Putin ha annunciato di voler chiedere una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Lo Stato Maggiore russo ha fatto sapere che le forze aeree difensive russe sono state messe in stato di combattimento.
"L'azione di questa notte è stata circoscritta, mirata a colpire le capacità di fabbricazione o di diffusione di armi chimiche: non può e non deve essere l'inizio di un'escalation" ha detto il premier Paolo Gentiloni in una conferenza stampa dopo la notizia dell'attacco. Il presidente del consiglio dimissionario ha parlato di "risposta motivata all'uso di armi chimiche", spiegando che "l'Italia non ha partecipato all'attacco". Gentiloni si è consultato con il presidente Mattarella in un telefonata nel corso della quale hanno fatto il punto della situazione.
Argomento di fibrillazione nel centrodestra, con il leader della Lega Matteo Salvini che su Twitter scrive, "Stanno ancora cercando le `armi chimiche´ di Saddam, stiamo ancora pagando per la folle guerra in Libia e qualcuno col grilletto facile insiste coi `missili intelligenti´, aiutando peraltro i terroristi islamici quasi sconfitti. Pazzesco, fermatevi".
Dopo poco però il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, commenta dicendo che "in queste situazioni è meglio non pensare e non dire nulla" spiegando però che "Trump ha voluto avere al suo fianco la Francia e il Regno Unito, questo vuol dire che dovremmo con sollecitudine avere un nostro governo".
Critiche all'intervento anche da Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia, che sui social network ha spiegato la sua posizione. "Attacco in Siria fuori dalla legalità internazionale in assenza di un pronunciamento dell'ONU sui presunti attacchi chimici" ha scritto la Meloni. "Evidentemente i disastri causati in Libia non hanno insegnato nulla. L'Italia non assecondi questa pericolosa deriva".
Dal Pd arriva la nota firmata dal 'reggente' Maurizio Martina, con il responsabile Esteri del partito, Piero Fassino, in cui si chiede "di fermare le violenze e restituire la parola al negoziato come unica strada per mettere fine al dramma che la Siria vive da sette anni".
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