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sabato, 05 maggio 2012 - 03:03
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Salone dei Duecento

Gucci fa saltare il Consiglio Comunale

Il 26 settembre l'inaugurazione del Museo Gucci, a seguire la cena di gala a Palazzo Vecchio
Immagine articolo - Il sito d'Italia

La prestigiosa maison italiana compie 90 anni e per festeggiare ha deciso di inaugurare un museo che porterà il suo nome e che avrà sede nel Palazzo della Mercanzia in Piazza della Signoria. La cerimonia è attesa per il 26 settembre prossimo, sarà un grande evento, accuratamente preparato e studiato da mesi e che vedrà l'arrivo in città di munerosi  vip (si vocifera 200) d'oltreoceano. Dopo la visita al museo è previsto che la 'festa' si sposti a Palazzo Vecchio, il Salone dei Cinquecento ospiterà infatti una sfarzosa cena di Gala. Ma il 26 settembre è lunedì, giorno in cui a Palazzo si riunisce il Consiglio Comunale, e pare che anche il Salone dei Duecento sarà aperto agli ospiti. Oggi la comunicazione del rinvio della seduta che fa saltare sulla sedia il consigliere di Sinistra e cittadinanza Tommaso Grassi: Al Sindaco Renzi forse è sfuggito che lunedì è il giorno del Consiglio Comunale? Che necessità c’era di occupare anche questa stanza ? Non dovrebbe essere indisponibile il Salone dei Duegento quando ospita la riunione del Consiglio ? Non si poteva trovare una data alternativa o un’altra sistemazione ? – ci domandiamo – Così si introduce per la prima volta, nella storia del Comune di Firenze, che un impegno istituzionale come è il Consiglio Comunale possa vedere annullata la propria seduta dietro un pagamento economico da parte di un soggetto privato, come stamani è stato confermato, sui giornali, dalla Giunta. Ormai  - prosegue il consigliere - siamo abituati a veder chiudere al pubblico l’intero Palazzo Vecchio anche per iniziative non istituzionali, basti pensare al matrimonio del magnate olandese o al convegno dei petrolieri che sono stati autorizzati dal Sindaco Renzi e quindi non ci sorprendiamo neppure che si sia deciso di fare la stessa cosa anche per la mostra Gucci, ma quel che sorprende è che oltre al museo e al Salone dei Cinquecento questa volta si sia deciso da parte dell’Amministrazione di chiudere ‘a pagamento’ anche il Consiglio Comunale. Peraltro ad oggi non sappiamo ancora se i Consiglieri e i dipendenti potranno entrare lunedì prossimo in Palazzo Vecchio. Ma in ogni caso è il principio che non mi torna: non è concepibile che se il Sindaco vuole affittare la sala, non si fa il Consiglio Comunale. E’ come se Berlusconi decidesse che il Parlamento deve stare chiuso per un evento che, magari, paga lui". Ma Grassi punta il dito anche contro la maggioranza: “Ridicola la difesa d’ufficio del gruppo PD che motiva la scelta di chiudere a pagamento Palazzo Vecchio e di far saltare la seduta del Consiglio comunale in virtù del ‘grande evento’ e, aggiungiamo noi, di due o tre spiccioli nelle casse del Comune. Pur non condividendo il rinvio della seduta, avevamo proposto di concerto con il Capogruppo del gruppo Misto, Stefano di Puccio di recuperarla nel corso della settimana prossima ma anche questa nostra proposta è inspiegabilmente e senza argomentazioni stata respinta dalla maggioranza.”

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