Per Lia una soluzione c’è. La bambina di Greve in Chianti, affetta da immunodeficienza scatenata da un’encefalite che la colpì gravemente all’età di 2 anni, può ridurre al minimo il rischio di un contagio in ambito scolastico.
Per rispondere alla necessità della piccola di sei anni di evitare il contatto con focolai di infezione e bambini non sottoposti a vaccinazione la dirigenza scolastica di Greve, in accordo con i genitori e il Comune, ha individuato un’alternativa. La soluzione è lo spostamento dalla prima elementare della scuola Domenico Giuliotti del capoluogo, dove è presente un’alta concentrazione di bambini non vaccinati, informalmente si parla di 8 alunni, di cui 4 dichiarati, ad un'altra primaria vicina, classe in cui secondo i dati in possesso la presenza del rischio di un contagio è minima.
“Abbiamo concordato la soluzione migliore per la piccola, insieme alla famiglia e alla amministrazione comunale – commenta la dirigente scolastica Antonella Zucchelli - individuando una classe dove la bambina, per il numero degli allievi che la frequentano, può avere una situazione di minor contagio”. Su 106 bambini iscritti alle 6 prime classi delle 4 primarie di Greve, San Polo, Strada e Panzano, 12 risultano non vaccinati. Di questi 8, la metà circa della classe attuale di Lia, si pensa non siano stati sottoposti a vaccinazione. Una media, quella registrata nel Comune di Greve, che rientra nella statistica regionale pari al 9 per cento relativa agli studenti non vaccinati.
La bambina frequenta la scuola in maniera regolare, sono soltanto 9 i giorni di assenza. “In occasione dei richiami vaccinali che doveva fare in base alla sua età – commenta il padre Alessandro Gerbi – e parlando con i medici dell’ospedale Meyer abbiamo preso coscienza del fatto che in questa fase di crescita della bambina il livello di attenzione rispetto al rischio di un contagio deve essere maggiore, questo è il motivo per cui adesso la nostra preoccupazione è salita”. L’ipotesi del trasferimento era stata prospettata già ieri a seguito di un confronto tra la dirigente scolastica, i genitori e il Comune. “Oggi abbiamo concordato insieme questa soluzione - commenta l’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Grazia Esposito - che ci pare la più adeguata per la bambina, il trasferimento in un'altra primaria dell'Istituto comprensivo di Greve dove sia stata accertata la presenza di bambini interamente vaccinati, un tipo di intervento che ovviamente richiedeva un'indagine preventiva”.
“L'impegno dell'amministrazione comunale - aggiunge il sindaco Paolo Sottani - è quello di garantire il diritto allo studio della bambina, siamo consapevoli dell'importanza e della complessità del tema delle vaccinazioni soprattutto in ambito scolastico. Un argomento che abbiamo affrontato anche alcuni mesi fa creando un'occasione, peraltro seguitissima, di informazione e conoscenza rivolta alle famiglie; organizzeremo un nuovo ciclo di incontri aperti alla cittadinanza finalizzati a costruire un confronto, fornire alla comunità gli strumenti e le conoscenze, considerata la non obbligatorietà del vaccino, frutto di una scelta libera, di assumere una posizione in piena consapevolezza. Ricordiamo che il vaccino non comporta un obbligo ma si inquadra in un tema che interessa la salute pubblica. Ci preme che i cittadini siano prima di tutto opportunamente informati". La bambina ha effettuato nei giorni scorsi il richiamo per il vaccino contro rosolia, parotite e morbillo assumendo un dosaggio basso, compatibile con il suo sistema immunitario.
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