Si torna a parlare di festa dei lavoratori e della decisione presa dal Comune di lasciare facoltà di apertura agli esercizi commerciali, con conseguente malumore dei lavoratori dipendenti. Stavolta a intervenire nel dibattito è il vicesindaco Dario Nardella: “La riunione convocata per oggi con i negozi della grande distribuzione è stata annullata, vista la decisione dei sindacati di indire lo sciopero nel comparto del commercio per il 1° maggio”. Una decisione che secondo il vicesindaco "vanifica tutti gli sforzi che in questi giorni il Comune stava mettendo in campo per arrivare ad un accordo di buonsenso, che consentisse per il 1° maggio la facoltà di aprire i negozi solo alla piccola distribuzione". Le lamentele maggiori arrivano dai dipendenti dei grandi esercizi, che in caso di apertura, decisa dall' 'alto' sarebbero 'costretti' a recarsi a lavoro, in barba alla festa dei lavoratori. Ma sul tema Nardella specifica: " Eravamo vicini a trovare una soluzione con la grande distribuzione, dove si concentra la stragrande maggioranza del lavoro dipendente, attraverso l’ipotesi di un accordi che consentissero ai lavoratori del commercio di scegliere liberamente e senza alcuna conseguenza di non lavorare il 1° maggio. Il problema non si pone invece con i negozi di vicinato, dove la gestione è soprattutto a regime familiare. L’annuncio dello sciopero dei sindacati, pubblicato proprio il giorno dell’incontro fra Comune e grande distribuzione, denota la volontà precisa di non voler cercare una soluzione di buonsenso, che consenta anche agli imprenditori del commercio la libera facoltà di aprire i propri negozi. Lascia allibiti il fatto che sia stata presa solo per la città di Firenze e non per i tanti altri comuni, anche grandi, della Toscana che terranno aperti i negozi il 1° maggio, sia sulla costa che nelle aree turistiche interne. Come se la tutela dei lavoratori valesse a seconda di quale città e di quale sindaco si parla. Posto così si tratta di uno sciopero ‘ad personam’, che non ha niente a che vedere con i valori del 1° maggio, nei quali ci riconosciamo. A questo punto- conclude Nardella - andiamo avanti con l’ordinanza già in vigore, che è simile a molte altre centinaia di città turistiche e marittime italiane"; vale a dire: "Noi prevediamo l’obbligo di chiusura fuori del centro storico e riserviamo la facoltà di aprire ai soli negozi del centro. Il weekend del 1° maggio registra a Firenze il tutto esaurito negli alberghi, con la concomitanza dell’inaugurazione del Maggio Musicale e della Notte bianca. In un periodo di crisi economica, per una delle capitali mondiali del turismo l’obbligo di serrare i negozi è una scelta quanto meno discutibile".
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