Le grandi opere non si realizzano con la forza, ma con la perseveranza, diceva il grande letterato inglese Samuel Johnson. E mai frase fu più mai azzeccata per descrivere l’impegno e la passione di un giovane agricoltore alle porte di Firenze.
La bella storia che vi vogliamo raccontare oggi è quella di Alessio Casini. 29enne di origini siberiane, è arrivato in Italia esattamente 24 anni fa. Fin da bambino, dentro di lui batte forte la passione per la natura ed in particolare per l’agricoltura. Così dopo gli studi all’istituto professionale di agricoltura e ambiente di Firenze, ha ‘coltivato’ la sua passione per il mondo green, e dopo tanti altri lavori non del tutto gratificanti, è riuscito ad aprire la sua azienda agricola nelle splendide colline fiorentine tra Pozzolatico e Impruneta: l’azienda Podere Palagi.
L’azienda è giovane come il suo proprietario, che l’ha ricevuta dalla bisnonna paterna Marietta Palagi. Il Podere Palagi nasce a febbraio 2019, si estende su circa tre ettari di terreno e sorge nell’antico insediamento della famiglia Palagi sul Poggio di Pozzolatico, risalente al 1790, come testimoniato dalla descrizione sulla pressa delle olive. L'attuale loggia, come impresso sulle travi originali, risale al 1835 e tutto il caseggiato era stato costruito dalla Famiglia Palagi e comprendeva un frantoio, il grande forno da pane e i tini per il vino.
Alessio come nasce l’idea del Podere? "Ho sentito varie sere i miei genitori chiedersi cosa ne sarebbe stato del Podere, e il babbo di avere un sogno. Che il suo bambino, io, visto lo spirito che ci metteva nella scuola agraria, potesse trovare da vivere in quel Podere. E anche se non era troppo convinto della mia applicazione, disse a mia madre. 'Si venderà il Podere. Però Maria, aspettiamo perché io sono certo che Alessio prenderà la strada del contadino'. Non è stato quello a farmi cambiare idea, provavo dispiacere questo si. E così la maggior parte delle sere facevo nottata a leggere i libri di agricoltura e guardare dei video su internet".
E poi cosa è successo? "A farmi cambiare idea è stata una sorta di illuminazione, quando raccoglievo le olive e guardando all'orizzonte la campagna dal lato della vigna grande. Pensando al mio caro nonno che ha mandato avanti il Podere. Da lì mi è venuta fuori una grande passione per la campagna e l'agricoltura che ho iniziato a vedere con occhi diversi di prima".
Quindi ti messo a lavorare da subito? "Ho iniziato il primo anno a rimettere tutto il Podere. Ancora non avevo aperto l'azienda, perché il babbo voleva essere sicuro che mi impegnavo prima di cedermi il Podere, ma così è stato e il secondo anno ho aperto l'azienda. Quindi il sogno anche del mio babbo si era avverato. Perché lui ci credeva già"
Adesso che prodotti produce Podere Palagi? "Gran parte del terreno è coltivato a olivi che producono un eccellente olio extravergine d'oliva. Coltivo anche verdura di stagione e sto lavorando per impiantare un frutteto e tutte le coltivazioni sono effettuate con metodi biologici".
Cosa ispira il tuo lavoro? "Il ritorno alla terra, partiamo da questo monito…riscoprire l’orgoglio di fare i contadini. Una figura direi per troppo tempo messa ai margini frutto di preconcetti sociali, secondo i quali in agricoltura servivano solo ed esclusivamente le braccia e niente più".
E’ un vero e proprio ritorno alle tradizioni? "Relegare la figura del contadino a semplice produttore di cibo è troppo riduttivo e collide con la realtà. Non si tratta di produrre cibo facendo solo terra, ma al contrario cercare ogni giorno col proprio lavoro quotidiano di “fare territorio” presidiandolo, avendone cura, cercando di raccontare l’agricoltura, cercando di raccontare le eccellenze che quel territorio è in grado di esprimere, facendosi ambasciatori della propria terra e territorio".
Com’è un contadino ai nostri tempi? "Oggi c’è una realtà più dinamica e ben vengano contadini che abbiano un percorso di studi, che abbiano una nuova sensibilità. Noi Contadini per Passione ci siamo approcciati all’agricoltura senza ereditare alcun modello, ma valorizzando le nostre sensibilità, i nostri percorsi di vita e anche di studio. Parlare di valori è necessario per aiutare te, che non mi conosci a comprendere il senso delle mie scelte quotidiane, il mio modo di essere, i miei obiettivi".
Ti ispiri alla cultura contadina che ha fatto la storia del nostro Paese? "Io credo nella forza del passato, di una storia ricca di insegnamenti, raccomandazioni, consigli, esperimenti che m'hanno guidato alle mie scelte nell’inseguire e realizzare questo grande sogno. Il fascino del lavoro manuale, la cura scrupolosa di ogni fase di lavoro è il mio modo per rispettare e tenere vive la tradizioni".
Come coniughi tradizione e futuro? "Tengo vive tradizioni ma c’è sempre la consapevolezza che per puntare all’eccellenza occorre fare il miglior uso dell’Innovazione e della Sperimentazione. Tutt'oggi sperimento metodi e strumenti innovativi ma sempre con un solo obiettivo: la qualità del prodotto. Tutto ciò che ti posso l’è il cibo in tavola per vivere..Io raccolgo i frutti della terra e le loro qualità dipendono dalla cura, dalla passione che ci metto nel lavorare la terra e dal modo nel quale rispetto la natura".
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