La linea verde del tennis tinge anche quest’anno gli Internazionali juniores di Santa Croce sull’Arno, la prestigiosa vetrina dei migliori juniores del Mondo che in 33 edizioni ha visto 11 giocatori diventare numeri 1 tra i pro dopo aver giocato su questi campi (Muster, Rios, Kafelnikov, Kuerten, Hingis, Mauresmo, Cljister, Safina, Ivanovic, Wozniacki e Azarenka).
Saranno due giovanissime promesse di questo sport - la 16enne australiana Ashleight Barty, favorita del torneo, e la 14nne croata Ana Konjiuh – a sfidarsi oggi (inizio ore 14) in quella che si annuncia una finale dai grandi contenuti tecnici.
Parte con i favori del pronostico la Barty, vincitrice di Wimbledon 2011 e da poco gratificata con una wild card per il prossimo Roland Garros senior, che in semifinale ha ‘passeggiato’ contro la volenterosa ceca Katerina Siniakova (62, 63), confermando grande personalità e classe cristallina. E tuttavia, la strada per il titolo non è ancora spianata per l’allieva dell’ex n.19 al Mondo Jason Stoltenberg perché l’avversaria di oggi, la croata Ana Konjuh (vincitrice a Firenze lo scorso aprile ed anch’ella arrivata in finale senza perdere un set) non sembra certo di categoria inferiore.
La ragazzina di Dubrovnik, figlia di un venditore di souvenir e costretta ad allenarsi con il coach Kristijan Schneider nel centro tecnico federale di Zagabria per mancanza di impianti nella sua città natale, è in possesso di una ‘palla’ pesante, gioca un tennis profondo e regolare, e in semifinale ha letteralmente travolto la n.2 del tabellone, la paraguaiana Monserrat Gonzalez (63, 61) a suon di servizi vincenti e di rovesci lungolinea. “Ho visto giocare la Barty, è un’ottima tennista, è molto mobile e pratica colpi bellissimi come il rovescio in slice. Domani dovrò dare il meglio di me stessa, sarà dura ma sto vivendo una settimana da sogno qui a Santa Croce” dice la Konjuh, che adora Roger Federer per la sua semplicità e vorrebbe diventare come Kim Clijster, “perché ha dimostrato al Mondo di essere una buona tennista ma anche una eccellente mamma”.
Nel maschile si affronteranno oggi in finale il sudafricano Wayne Montgomery (vittorioso dopo una maratona di 3 ore e 10 minuti sull’ostico brasiliano Gabriel Friedrich, 62, 57, 75) e il francese di origine còrsa Laurent Lokoli, vincitore nel 2010 dell’Orange Bowl under 16 (36,60,75 sullo svedese Elias Ymer).
Oggi sono in programma le finali dei singolari (ore 14 femminile, a seguire quella maschile).
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