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big bang in presa diretta

Giorgio Gori: "Fuori la politica dalla Rai. Io caro Matteo ci sono"

Uno degli interventi più attesi dell'ultima giornata alla Leopolda
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Immagine articolo - Il sito d'Italia

“Io vorrei dire cosa farei per la Rai”; non poteva non cominciare così il produttore televisivo Giorgio Gori. “1 Vorrei che i partiti fossero fuori dalla Tv di stato, il mio modello ideale è quello della BBC che presuppone un comitato nominato direttamente dalla Regina. 2 Servono finanziamenti adeguati alla Rai da parte dello Stato, oggi la Rai ha 15 canali e risorse pari alla metà rispetto alla BBC. 3 Bisogna differenziare il servizio pubblico da quello commerciale, il primo deve essere potenziato e finanziato dal solo canone, il secondo dalla sola pubblicità. Questo, poi, deve essere venduto, privatizzato; solo così faremo vera concorrenza ai privati e nel contempo restituiremo dignità al servizio pubblico liberandolo dalla schiavitù degli ascolti”.
Sulla questione generazionale Gori dice “Su questo palco ho visto che i più apllauditi sono stati Chiamparino e Parisi, due signori dai capelli bianchi. E' la dimostrazione che essere giovani non è una data sulla carta di identità ma è una condizione nella testa e nel cuore.

Se vogliamo provare a cambiare il Paese bisogna smettere di pensare che ognuno possa fare i fatti suoi. Non mi rassegno. E quindi dico: Io ci sono caro Matteo! Anche se appartengo alla generazione di Baricco io non credo che la nostra partita sia finita. E' arrivato il momento di scire dalle tane come se la tempeesta di sabbia pasassse da sola perché come abbiamo visto non passa. Bisogna uscire e giocarsela con coraggio e forse anche con un po' di incoscienza”.

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