Silp Cgil dopo il suicidio dell'arrestato: "Celle inadeguate e mancanza di fondi"

Le polemiche dopo la morte di Youssef Ahmed Sauri, 27enne marocchino, suicidatosi in una della camere di sicurezza della questura di Firenze, dopo essere stato arrestato al pronto soccorso di Santa Maria Nuova, non accennano a placarsi.

Il sindacato di polizia Silp Cgil ci va giù pesante, "La fatiscenza delle strutture in uso alle forze dell’ordine a Firenze, e non solo, ha assunto livelli tali che non si riesce più ad assicurare neanche l’incolumità di chi deve essere “custodito”. Inadeguatezza, abbandono, mancanza di fondi e di mezzi, sono le cause di quanto accaduto".

Anche il Silp, come il Siulp, si dice contrario al 'decreto svuota carceri'. "Utilizzare le celle degli uffici di Polizia - dichiara il segretario Antonio Marrocco - per “decongestionare” le carceri fatiscenti è una soluzione tutta italiana che preoccupa gli operatori di polizia fiorentini, perché, alla luce dei fatti, si ha la sensazione, diventata certezza, che chi deve intervenire non abbia chiaro il quadro complessivo nel quale operano quotidianamente le forze dell’ordine a Firenze come altrove".