"Abbiamo letto della proposta del Presidente del Consiglio Comunale per la collocazione del Pinocchio di Venturino Venturi in piazza Antinori : una proposta sicuramente non banale, utile a rendere omaggio all’ideatore della statua e a riaffermare la fiorentinità dell’autore di Pinocchio, “lasciando un’impronta tangibile ai fiorentini e ai turisti” nel centro di Firenze". Così il consigloiere Tommaso Grassi insieme al consigliere del Q.5 Maurizio Bruschi e Anna Soldani (ex consigliera comunale) "Più volte - dicono - si è parlato della forte valenza culturale tra Carlo Lorenzini, Pinocchio e la città di Firenze, e della necessità di caratterizzare e valorizzare i luoghi più rilevanti legati alla vita e all’opera dello scrittore. Firenze ha già dedicato al Collodi una lapide in Via Taddea dove lui nacque, una lapide in Via Rondinelli, dove visse e morì, ma anche una terza lapide, apposta nel 2007 a Villa Il Bel Riposo, a Castello, dove praticamente Pinocchio è nato grazie alla fantasia del Lorenzini ispirata dai personaggi e dai luoghi di quel borgo. Dunque un percorso culturale legato alla vita e all’opera del Collodi che esce dal centro storico e raggiunge i luoghi della periferia fiorentina, da Castello a Peretola fino a Sesto Fiorentino, dove la tradizione popolare e la memoria collettiva hanno mantenuto vivo fino ad oggi il legame con Pinocchio ed il suo mondo. E quando già eravamo presenti nelle istituzioni, al Quartiere e in Consiglio Comunale, ricordiamo l’impegno dello stesso Consiglio Comunale per attivare nel territorio fiorentino un percorso culturale dedicato al Lorenzini: come la mozione N° 00204 approvata all’unanimità nel maggio 2006, che individuava in Sant’Orsola di San Lorenzo e nel quartiere di Castello i nodi principali di questo itinerario educativo, culturale e turistico finalizzato a valorizzare il forte legame dello scrittore con la storia e i luoghi della città, “prevedendo l’installazione nei luoghi stessi di eventuali opere d’arte che richiamino la figura di Pinocchio. Riprendendo la proposta di Giani, non sarebbe dunque fuorviante, ma anzi forse più aderente alla realtà collodiana, prevedere la collocazione della statua del Venturi proprio a Castello, in quel borgo alle pendici delle colline medicee dove forte è ancora oggi il senso di appartenenza ad una comunità e ad un territorio “orgogliosi di aver suggerito le immagini per l’ambientazione della storia del burattino più famoso del mondo”
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