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martedì, 12 febbraio 2013 - 10:43
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Progetto Interlab

Lavoro: a Firenze 20 stranieri provano a inventarselo

Immagine articolo - Il sito d'Italia

Dalla spiedineria carioca al restauro lapideo, dal tour operator verso i Balcani al gelato italiano in Mali. Sono solo alcuni esempi nel variegato panorama delle idee di impresa dei partecipanti al Progetto Interlab, Laboratorio di mestieri e di impresa destinato a cittadini non comunitari, promosso dalla Provincia di Firenze insieme con Associazione Progetto Arcobaleno onlus e Camera di Commercio di Firenze, ormai giunto alla seconda fase. Sono infatti terminati con un bilancio positivo gli incontri collettivi di formazione alla creazione di impresa e al lavoro autonomo, e adesso i gruppi sono due, con percorsi diversi: dieci persone - quelle che avevano un'idea di impresa piu' matura - stanno usufruendo della consulenza individuale di un gruppo di esperti, finalizzata allo startup e alla ricerca di finanziamenti; altre dieci, invece, hanno iniziato un periodo di formazione in una bottega artigiana. Le dieci aziende che ospitano i tirocinanti sono state selezionate attraverso un bando della Camera di Commercio. Si tratta di Pmi della provincia di Firenze, che hanno colto al volo l'opportunita' offerta. Diverse tra queste, infatti, hanno segnalato la difficolta' di reperire personale interessato ad imparare il mestiere, o disponibile ad orari magari scomodi ma inevitabili (per esempio, per fare il pane).
Inoltre, molte avevano gia' avuto esperienze positive con lavoratori stranieri, di cui avevano apprezzato l'impegno e la volonta'. I percorsi di formazione, che comprendono un'indennita' di frequenza per i tirocinanti e un rimborso per le aziende, dureranno 6 mesi e saranno costantemente monitorati dai curatori del progetto. La formazione alla creazione di impresa e le consulenze per lo start up sono fornite dallo staff del progetto Vivaio di imprese realizzato dall'Associazione Progetto Arcobaleno onlus. Tra le idee dei futuri imprenditori o lavoratori autonomi, una buona fetta e' legata in qualche modo al paese di origine, di cui si vogliono importare e diffondere i prodotti o la cultura, o che si vuole promuovere come meta di viaggio. Altri invece all'opposto puntano sul Made in Italy, magari da esportare o riprodurre in patria, dopo averne appreso tecniche e segreti. Per alcuni, infine, l'obiettivo e' mettere a frutto qui in Italia competenze specifiche, anche elevate, Non manca ovviamente chi aspira a mestieri piu' tradizionali ma indispensabili, come meccanico, cuoco, elettricista, commerciante.

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