“Siamo pronti allo sciopero della fame collettivo”. I detenuti dell’istituto penitenziario Mario Gozzini, dopo aver scritto una lettera aperta, si preparano a questa estrema azione qualora non ci siano risposte certe sul futuro del carcere,
chiamato più comunemente Solliccianino. I reclusi, nonché la direttrice dell’istituto, Margherita Michelini, temono che il trasferimento di 20 internati dall’Opg di Montelupo comporterà la chiusura definitiva di Solliccianino e il trasferimento dei reclusi a Sollicciano.
A darne conto sono le parlamentari toscane di Sinistra Ecologia Libertà, sen. Alessia Petraglia e on. Marisa Nicchi che questa mattina hanno visitato l’istituto e incontrato la direttrice e tutti i reclusi, con i quali hanno parlato uno ad uno esprimendo forte preoccupazione.
“Solliccianino è un carcere modello dove i detenuti sono trattati come persone e non come numeri, dove hanno la possibilità di seguire corsi di formazione e dove molti sono inseriti in progetti lavorativi – hanno detto le parlamentari di Sel Nicchi e Petraglia - Il trasferimento degli internati dell’Opg non è compatibile con l’organizzazione di questo istituto e temiamo, come spiegato dai detenuti e dalla direttrice, che questo trasferimento possa coincidere con la chiusura definitiva del Gozzini come carcere a custodia attenuata".
"L’esperienza di Solliccianino dovrebbe essere valorizzata ed estesa, non messa in discussione - hanno proseguito - Con il trasferimento dei pazienti dell’Opg al Gozzini siamo di fronte al fallimento della Regione Toscana, di cui chiediamo il commissariamento, perché gli internati, contrariamente alle indicazioni del Governo, saranno praticamente trasferiti in un altro carcere. E siamo profondamente colpite dall'atteggiamento della Ministra Leorenzin, che anzichè esigere l'attuazione della legge da parte delle Regioni preferisce far finta di nulla, mentre l'Opg di Montelupo pare destinato a rimanere aperto fino alla fine dell'anno. Comprendiamo bene che il tema degli Opg e dei carcerati non sia così attraente in campagna elettorale - concludono - ma tanto dall'assessore Stefania Saccardi, quanto dal Presidente Rossi ci saremmo aspettati qualcosa di più del vergognoso silenzio che grava su questa vicenda".
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