Inchiesta riaperta e nuove indagini sulla presenza di amianto nella scuola Leonardo da Vinci di Firenze.
È stata rigettata la richiesta di archiviazione presentata dal pm Massimo Bonfiglio. Ne dà notizia l'Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), che giudica la decisione "una prima importante vittoria".
Il gip Alessandro Monetti, afferma l'Osservatorio, ha infatti ritenuto necessario proseguire le indagini, accogliendo l'istanza e l'atto di opposizione presentata dall'Ona e da diversi cittadini coinvolti.
L'ipotesi di reato è violazione della normativa sui controlli previsti dalle legge 257/1002.
È necessario svolgere ulteriori indagini per verificare la reale presenza di amianto nelle strutture dell'istituto Leonardo Da Vinci e non limitatamente all'immobile che ospita le lezioni del biennio; quali misure siano state adottate ai sensi dell'art. 4 D.M. 6.09.1994 emanato ai sensi dell'art. 6 L. n. 257/92, accertandone la correttezza e l'esaustività oltre che la completa applicabilità all'ambiente specifico; chi abbia svolto le operazioni di demolizione e bonifica negli edifici scolastici, verificando le modalità delle stesse e l'idoneità delle imprese incaricate; quali siano stati i controlli effettuati dalla Asl, si legge nell'ordinanza firmata il 4 agosto.
La scuola, costruita in amianto, era finita su tutte le cronache dei giornali, dopo che si era diffusa la notizia che il preside aveva fatto affiggere un cartello con delle prescrizioni ben precise: "Vietato correre, vietato appendere quadri, sbattere la porta, urtare le pareti", poiché sotto l'intonaco c'è l'amianto.
L'inchiesta era scaturita dalla denuncia di un professore deceduto per neoplasia, dopo aver lavorato per anni tra i banchi dell'Istituto ITI. Ma lo scorso 1 marzo, il pm aveva chiesto l'archiviazione.
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