Renzi non dia ascolto a D'Alema. Rompa gli indugi e si candidi alla segreteria del partito per cominciare a modellare un Pd a sua immagine e somiglianza. Lo sostiene l'ex senatore dem Enrico Morando, che invita Guglielmo Epifani a non fare melina, indicando al piu' presto la data del congresso. "Penso che si stia commentendo un errore serio a non definire la data del congresso - ha dichiarato Morando all'Adnkronos- e penso che si stia commentendo un errore altrettanto grave lasciando intendere che le regole interne possano essere derogate, peraltro su decisione di un'assemblea nazionale che ha finito il suo mandato". Fissare un termine, prosegue Morando, "intanto metterebbe fine alla situazione di incertezza che stiamo vivendo, perche' costringerebbe i candidati alla segretaria a uscire allo scoperto, presentando le proprie mozioni congressuali, spostando il confronto dalle pagine dei giornali alle sezioni. Sarebbe un essenziale elemento di trasparenza, dove trasparenza non c'e' e mi riferisco al tentativo di cambiare le regole secondo convenienza". Quella dell'attuale gruppo dirigente, attacca l'ex senatore Pd, e' una "partita giocata male. Mi rivolgo soprattutto a Epifani, che invito a mettere fine alle manovre tattiche. Smetta di tergiversare in modo del tutto inutile e fissi la data del congresso, favorendo i relativi adempimenti: presentazione della candidature e delle mozioni".
Morando fatica a trovare una spiegazione all'immobilismo. "E' una situazione che non so spiegarmi. Forse i vertici Pd ritengono - sbagliando - che accelerare un confronto chiaro tra iscritti e elettori del Pd non sia la cosa migliore per la stabilita' del governo e la tenuta della maggioranza. Il partito invece dovrebbe rottamare il vecchio riflesso dei tempi andati. Ovvero che mettere in piazza divisioni e distinzioni sia un freno, invece che essere la precondizione per rinnovare il partito e il suo legame con l'elettorato e la societa'". "Noi abbiamo uno statuto chiarissimo che dice che entro aprile andava fissata la data del congresso. Questo non e' avvenuto ed e' un errore molto grave. Non possiamo permetterci di far slittare la data delle assise". Morando ha un messaggio anche per Matteo Renzi: "Io sono stato tra i primi a sostenerlo quando e' sceso in campo alle primarie. Penso che si debba candidare subito, mettendo fine alle incertezze e alla battaglia di posizione che ha ingaggiato. Il secondo passo e' presentare una mozione chiara, nella quale delinei i termini del cambiamento che vuole imprimere al partito e al Paese". Il sindaco di Firenze "e' la persona adatta per realizzare tutti e due i compiti a patto che non ascolti i consigli di Massimo D'Alema e anzi faccia proprio il contrario. D'Alema gli ha detto: 'non ti candidare alla guida del partito. Lasciaci fare il segretario e tu sarai il candidato premier alle prossime elezioni. Anch'io do un consiglio a Renzi: fai l'opposto di quello che ti suggerisce D'Alema. Candidati e farai qualcosa di davvero utile per cambiare il partito, rendendolo lo strumento adatto per far ripartire il Paese. Oggi non e' cosi'".
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