"Basta gioco d'azzardo". Tante, troppe, le vittime delle macchinette mangiasoldi, soprattutto giovani disoccupati, anziani con le pensioni al minimo, casalinghe e studenti che scivolano nel baratro. L'aumento vertiginoso dei tanti che in tempi di crisi subiscono il fascino delle slot machine ha suscitato una seria riflessione sull'argomento.
Un segnale forte e inaspettato è arrivato da Cremona dove la proprietaria di un bar del centro, Monica Pavesi, ha deciso di spegnere le slot per salvare i suoi clienti. L'esempio è stato seguito dal Circolo Giuseppe Verdi di Prato all'interno della Casa del Popolo. "Diminuiscono gli introiti - ha spiegato Gabriele Alberti, presidente del Circolo del Pd 'A. Curcio' - ma aumenta la dignità.
Anche se sono perfettamente legali - continua Alberti - abbiamo deciso di non avere più nei nostri locali le macchinette dei videopoker perché riteniamo che siano diventate una piaga sociale di primissimo livello, deriva psichica e distruzione di famiglie intere. Abbiamo percepito che le persone che le utilizzano con più frequenza sono veramente dipendenti dal gioco e per questa ragione tutti insieme abbiamo deciso di eliminarle".
La speranza è che questa decisione venga presa da altri gestori di bar, circoli e salegiochi in tutta Italia, perché solo le persone in carne e ossa hanno un cuore, come hanno dimostrato Monica Pavesi e Gabriele Alberti. Lo Stato invece, - biscazziere tabagista alcolista moralista (copyright Beppe Servegnini) - questa entità sempre più astratta e lontana, incassa 12,5 miliardi di euro l'anno che vanno ad aggiungersi a quanto ricava dalle sigarette e dall'alcol.
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