"Stiamo pensando di organizzare un servizio di trasporto in collaborazione con le scuole americane; navette nel centro storico per riportare i ragazzi a casa o al loro campus" la notte.
C'e' anche questo sul tavolo, come sottolinea Cristina Giachi, il vicesindaco di Firenze con delega all'Educazione, al termine del vertice di Palazzo Vecchio tra il Comune, i direttori delle scuole americane presenti in città e le forze dell'ordine. In scia alla vicenda delle ragazze americane, le due studentesse che hanno accusato due carabinieri di stupro, potrebbe quindi prendere vita "un gruppo di lavoro per affrontare i temi piu' organizzativi". Tra questi, oltre all'ipotesi delle navette, anche "la possibilità di creare un sistema più standardizzato che metta insieme informazione e presentazione, come un video o un documento da far circolare".
Durante il vertice, a cui hanno preso parte (ieri, ndr) il sindaco Dario Nardella, il questore Alberto Intini, il comandante provinciale dell'Arma Giuseppe De Liso e i direttori delle scuole statunitensi, poi, "abbiamo presentato il nostro lavoro sul decalogo di comportamento che dovremo discutere con il console e poi varare". Uno strumento che "possa consentire anche alla scuola di ricevere una segnalazione in caso di condotte non adeguate o sconvenienti". Giachi, quindi, giudica l'iniziativa odierna "positiva. Un confronto bello e collaborativo, nel quale si è rinsaldata l'intenzione di lavorare tutti insieme, facendo ciascuno la propria parte per consentire agli studenti americani di vivere appieno, in sicurezza e con soddisfazione l'esperienza di studio all'estero". Anche perché, conclude, "Firenze è una città sicura, con livelli di criminalità decrescenti: il questore ha presentato i dati".
Soddisfatto anche il console americano a Firenze Benjamin Wohlauer: "Continuiamo a lavorare insieme, abbiamo una lunga storia alle spalle in questo senso. Per noi- spiega- non c'è nulla di più importante che la tutela della sicurezza dei cittadini americani in città". Per questo "apprezziamo molto la trasparenza e la comunicazione che ci viene garantita da Palazzo Vecchio e dalle forze dell'ordine".
Per il comandante De Liso, si è trattato di "un incontro costruttivo. Faremo lezioni con gli studenti sui temi della sicurezza. Abbiamo manifestato la massima disponibilità a collaborare". Le scuole americane, chiude il questore Intini, "hanno chiesto una presenza maggiore di forze di polizia sul territorio. E anche la possibilità di avere contatti con le nostre strutture in lingua inglese". Aspetto, quest'ultimo che però "noi già garantiamo abbastanza, perché c'è una presenza di operatori che parlano l'inglese sia al 112 che al 113".
Intini, infine, spiega come la comunità americana abbia segnalato "difficoltà nel reperire taxi e mezzi pubblici ma alle tre, quattro di notte. Problematiche non particolarmente strane o gravi e comuni anche ai nostri giovani". (Agenzia DIRE)
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