La nuova Libia nasce all'insegna della vergogna, dopo il linciaggio di Gheddafi, arrivano i fotogrammi del rais sodomizzato. Le immagini sono state pubblicate in rete dal sito web Global Post. Il colonnello è di spalle, il suo volto non si vede bene ma il video sembra originale.
Raccapricciante! La tanto sbandierata primavera araba, sponsorizzata dall'Occidente, partorisce barbarie, atrocità peggiori di quelle commesse dallo stesso colonnello.
Muammar Gheddafi non è stato un santo, ma un assassino, il punto di riferimento di tutti i terroristi internazionali. Ha governato il suo paese, unificato forzatamente dalla colonizzazione italiana, per 40 anni. Un paese difficile, attraversato da innumerevoli divisioni, dove mettere d'accordo le tribù è impresa a dir poco ardua, e ce ne accorgeremo nei prossimi mesi.
Dopo l'intervento Nato, il destino politico del rais era segnato, le forze messe in campo, le democratiche armi ultra tecnologiche, non lasciavano scampo al colonnello. Ma quest'uomo, definito da qualche politico italiano ultima icona pop dopo Mhajcol Jackson, poteva seguire l'esempio del suo vicino tunisino Benali, raggiungere qualche meta sicura e godersi le sue ricchezze.
Ormai i padroni del mondo avevano deciso: Gheddafi è un dittatore e va abbattuto. Lui no, è rimasto a combattere, a morire, non si è sottratto al suo destino. Oggi il suo comportamento suscita rispetto, l'arbitrio dell'Occidente al contrario preoccupa, non c'è una logica precisa negli interventi Nato, in Siria le cose non sono cambiate. L'esercito della democrazia è rimasto all'orizzonte, mentre il presidente siriano Bashrar Al-Assad massacrava gli oppositori.
Lo scempio in Libia, la guerra in Iraq, ha dei precisi responsabili, gli occidentali, che, come ha scritto sul Foglio Pietrangelo Buttafuoco, fanno della menzogna la loro arma micidiale: "I nemici di oggi sono i nostri amici di ieri – amico fu Gheddafi, ancor più amico fu Saddam Hussein – e quando li portiamo alla sbarra, facendone degli imputati, dobbiamo scrivere la loro sentenza di morte con l’inchiostro della menzogna perché è impossibile reggere il ghigno dei nemici".
La democrazia non si esporta, l'Iraq e l'Afghanistan ce lo insegnano, in Medio Oriente il conflitto è permanente, la detronizzazione di Saddam ha solo acuito le divisioni. Per questo bisogna rispettare le usanze degli altri paesi e i loro sistemi politici, anche se sono diversi dai nostri. L'augurio, l'auspico per i paesi arabi è la libertà.
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