“I dati di bilancio del consuntivo 2010 dimostrano il fallimento della gestione della fondazione del Maggio musicale da parte del centrosinistra. Siamo fortemente preoccupati per il futuro del Maggio e dei suoi lavoratori.
Basta analizzare i dati del bilancio per capire lo stato attuale della Fondazione, la perdita del 2010 è stata di € 8.358.042, la peggiore della storia del Maggio.
E certamente non andrà molto meglio nel 2011,
dove il previsionale indica una perdita stimata di oltre 3 milioni di euro.
Paradossale è la percentuale tra costi e ricavi delle rappresentazione; nel 2010 sono state messe in scena 137 recite per un costo totale di € 6.995.128, mentre i ricavi si fermano soltanto a 3.233.353, per un numero di spettatori pari a 139.410.
Visti i numeri ci domandiamo se la scelta delle rappresentazioni da mettere in scena sia stata corretta.
Solo per fare un esempio l’opera Natura Viva che è costata € 305.102 ha incassato soltanto € 5.153 per un totale di soltanto 400 spettatori.
L’opera Salomè che è costata € 861.033 ha incassato soltanto € 220.960 per un totale di 6.944 spettatori.
Il totale dei costi è di 39milioni di euro e i ricavi propri, ovvero i ricavi da biglietti, poco più di 3milioni di euro. Il teatro copre le sue spese con risorse proprie solo per l’8%. La sola spesa del personale è pari a 26milioni di euro, e il costo di produzione, ovvero il costo per mettere in scena la produzione, è pari a 7milioni di euro.
Se poi prendiamo il totale dei costi, 39milioni di euro, e lo paragoniamo al numero totale degli spettatori, ovvero 139mila circa, si arriva al costo reale per spettatore che è pari a 280 euro.
Come si può capire la situazione è veramente grave, occorre intervenire al più presto, occorre razionalizzare, innovare, portare nuovi investitori e migliorare gli incassi, invece mi sembra che si pensi solo a tagliare posti di lavoro.
Oggi al Teatro comunale vi sono circa 120 persone con contratti a tempo determinato, per un costo complessivo da bilancio di previsione 2010 di € 3.606.000: è forse questa la cifra che la Sovrintendente spera di risparmiare per pareggiare il bilancio? Se così fosse siamo delusi e preoccupati, delusi e preoccupati per le tante persone che da molti anni lavorano con contratti a tempo determinato e che potrebbero rimanere senza lavoro come già successo per le maschere.
Il Maggio Musicale è una istituzione di eccellenza nel settore lirico sinfonico, ma da anni sopravvive in una situazione economico finanziaria preoccupante: crediamo sia arrivato il momento di dire basta a gestioni sciagurate, che sono capaci di creare soltanto perdite. Siamo pronti a confrontarci e a condividere alcune scelte se queste vanno nella direzione di razionalizzare gli sprechi, aumentare la produzione e valorizzare l’eccellenza, abbiamo bisogno di trovare nuovi finanziatori privati che credono nel progetto, ma tutto questo deve essere fatto attraverso il Piano Industriale.
Se veramente esiste un piano industriale la Sovrintendente lo illustri in commissione evidenziando le linee di risanamento, altrimenti dichiari il suo fallimento”.
press - Comune Firenze
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