"Netta e ferma contrarietà all'ennesima operazione lacrime e sangue contenuta nel piano di risanamento della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino che prevede 53 messe in mobilità". Non fa sconti a nessuno Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a Sinistra con Fas, Sel e Prc, che ribadisce la sua posizione contraria al cosiddetto piano di risanamento. Soprattutto perché, come sottolinea, “non si sa ancora in che modo avvenga” se e quali cambiamenti riguarderanno tutti o di una parte dei dipendenti” che passeranno e in che forma, attraverso le riassunzioni, alla società del Ministero Ales".
“Non capiamo - continua il consigliere - come con una struttura più grande e con maggiori oneri si decida di disinteressarsi del futuro modello di gestione e di prevedere questi esuberi sulla base delle attuali necessità, rinviando a un domani chi gestirà il nuovo Parco della Musica nell'area della Leopolda". "Nell'immediato però - puntualizza il capogruppo - il Comune prenda posizione. Ed si impegni politicamente a garantire a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori che il trasferimento dalla Fondazione ad Ales avvenga senza soluzione di continuità, con stessa retribuzione e condizioni lavorative".
La richiesta di una presa di posizione decisa arriva a seguito della risposta “insoddisfacente” dell'assessore Gianassi che oggi (lunedì 17 novembre) in Palazzo Vecchio, secondo Grassi, “è stata non sufficiente e non ci tranquillizza assolutamente. Rinnoviamo infatti la nostra vicinanza e solidarietà a tutto il personale tecnico-amministrativo che si vedrà calare sulla testa la spada di Damocle della messa in mobilità senza certezze”.
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