Rsa, rebus sul futuro delle Civette

«Non ci saranno mica strane idee su possibili nuove destinazioni dell’area San Salvi, alla base dell’altrimenti inspiegabile volontà della Regione di chiudere le Civette?» A avanzare il dubbio è il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Pdl), all’indomani della nuova ridda di voci circa la chiusura della rsa e del Centro diurno Alzheimer il 14 o il 30 novembre prossimi. Un vero e proprio rebus che inchioda nell’incertezza malati, famiglie e lavoratori. «E’ grave – afferma Mugnai – che, nella situazione di vera e propria fame di posti in residenze sanitarie assistite sofferta da tutta la Toscana ma da Firenze in particolare, si lascino pazienti, lavoratori e famiglie intere in un limbo circa il proprio futuro assistenziale e professionale, a seconda dei casi. Sfugge del tutto – prosegue l’esponente del Pdl – la logica che spinge la Regione a tanta determinazione nel chiudere una struttura necessaria, efficiente e amata dagli utenti. A meno che – riflette – il motivo non risieda nell’ubicazione all’interno di San Salvi. Non vorremmo infatti che la molla di tutto fosse in qualche strana idea su una possibile nuova destinazione di quell’area». Non è da oggi che Mugnai tiene sott’occhio la vicenda di questa rsa che riscuote la soddisfazione dei pazienti per la qualità delle sue prestazioni: «Da sempre – ricorda – siamo dalla parte dei lavoratori e delle famiglie degli ospiti che chiedono un ripensamento rispetto a una scelta che va controcorrente rispetto alle necessità assistenziali di Firenze a cui le Civette concorre a rispondere. Speriamo adesso che i nostri dubbi siano infondati ma, soprattutto, che si faccia responsabilmente chiarezza sull’immediato futuro della struttura».