“L’avevamo detto in consiglio comunale e lo ribadiamo con convinzione: vendere la quota di partecipazione del comune di Firenze in Fidi Toscana è un suicidio politico e per giunta commesso per pochi spiccioli. Adesso lo stesso commento, fatto ovviamente nel rispetto dei ruoli e dei toni che competono agli organi dirigenti di una società, arriva anche dai vertici di Fidi Toscana S.p.A. che, ascoltati in Commissione Controllo, hanno di fatto utilizzato le stesse parole ed avanzato le stesse perplessità che avevamo presentato al sindaco ed all’assessore competente nel corso del consiglio comunale in cui abbiamo discusso della vendita delle nostre quote”. Queste le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale a Palazzo Vecchio, Francesco Torselli.
“Continuo a non capire - spiega Torselli - che senso abbia un’operazione che ti porta in cassa poco più di 190.000 Euro (che per il bilancio del Comune di Firenze equivalgono davvero a pochi spiccioli), ma di contro ti esclude da una serie di partite importanti e strategiche per il futuro sviluppo della città e dell’area metropolitana, prima fra tutte la partita sul futuro della Mukki, oltre a privarti del potere di controllo sulle garanzie emesse da Fidi Toscana”.
“Poi arrivano i dirigenti del comune - prosegue il capogruppo di Fratelli d’Italia - e l’assessore al bilancio ed alle partecipate che, dall’altro delle loro professionalità, ti dicono che il tuo ragionamento non regge, è sbagliato, non è veritiero; allora ti interroghi e ricerchi spiegazioni fino a quando ascolti la Direttrice Generale di Fidi Toscana ed il Vicepresidente della stessa società, che per competenze tecniche, se non sono superiori, non sono neppure inferiori ai tecnici del comune, dire esattamente quello che avevi detto te. Anzi, non solo vendendo lo 0.12% delle nostre quote rinunceremo a dire la nostra su tante partite che si giocheranno sul nostro territorio, ma rinunceremo alla gestione ed al controllo anche di esperimenti che fino ad oggi sono stati presentati dal comune stesso come grandi successi, ad esempio quello dei fondi garantiti alle startup giovanili ed agli incubatori di impresa, oltre ad una serie di garanzie future su investimenti e sostegno ad aziende del territorio”.
“Se prima avevamo dei dubbi - conclude Torselli - adesso abbiamo la certezza: questa operazione, dal punto di vista economico, non sta in piedi, è assurda, inutile, sbagliata, quasi folle. Quindi, o dietro questa volontà assoluta da parte del comune di Firenze di vendere queste quote societarie si nasconde qualche altro interesse, ed in questo caso sarebbe bene dirlo apertamente per evitare cattivi pensieri, oppure il sindaco Nardella torni immediatamente sui suoi passi ed annulli la delibera che dà mandato di vendere la partecipazione del comune di Firenze in Fidi Toscana S.p.A. oggi stesso”.
Il consigliere Torselli (FdI-An), assieme ai colleghi di tutta l’opposizione, Grassi (FRaS), Xekalos (M5S), Scaletti (LFV) e Cellai (FI), sull’argomento, ha presentato al sindaco un’interrogazione in aula, già calendarizzata all’ordine dei lavori del consiglio comunale di lunedì prossimo.
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