La crisi avanza, il sindaco Renzi fa un gran parlare di ‘tagli’ alla macchina della politica e di risparmi di gestione sulla organizzazione amministrativa, però anche quest’anno a luglio sono stati erogati 5 milioni e settecentomila euro di premi risultato agli oltre quattromila dipendenti del Comune di Firenze.
« Una decisione presa alla vigilia delle ferie estive, il 26 luglio — commenta Massimo Sabatini, consigliere comunale del Pdl — e sulla quale, ancora oggi, mancano sulla rete ufficiale del Comune i dati esatti. Perchè?».
Nessuna crociata contro i singoli dipendenti — sia chiaro — ma il centrodestra ci tiene a denunciare che la distribuzione ‘a pioggia’ non valorizza il principio di merito. Insomma il premio di risultato in questo modo non spetta ai ‘migliori’, ma diventa un diritto acquisito, una sorta di doppio stipendio. «Intanto — continua il Pdl — si programmano ogni anno milioni di consulenze e agenzie esterne. Una sovrapposizione di competenze che non possiamo più permetterci».
Un paio d’anni fa fu lo stesso ministro Renato Brunetta a contestare al Comune di Firenze l’elargizione a pioggia dei premi di risultato. Anche allora la denuncia partì dal Pdl. Anche allora sotto processo finirono i criteri di valutazione: risultò infatti che, per aver diritto al premio, bastava aver lavorato 70 giorni su 365.
Brunetta aprì una indagine interna e inviò alla procura della Corte dei Conti il fascicolo. E la sezione contabile della magistratura sta ancora lavorando sull’ipotesi di danno erariale.
Nel luglio scorso sono stati erogati ai dipendenti i premi di risultato relativi al 2010. I parametri applicati per l’assegnazione sono frutto di un accordo sindacale, lo ricorda Paolo Becattini, responsabile della Uil Funzione Pubblica. «E’ sbagliato fare di tutta l’erba un fascio — spiega — per la stragrande maggioranza dei dipendenti il premio di risultato si attesta fra gli 800 e i 1200 euro l’anno, meno di 100 euro al mese. Anche la scelta dei mesi estivi per il pagamento è frutto dello stesso accordo. Per dirigenti e posizioni organizzative le cifre sono più alte, ma sono a tutti gli effetti parte della retribuzione».
Per il Pdl comunale (ma analoga indagine è stata svolta in Regione) un concetto sbagliato. «Renzi e Rossi per essere credibili — è la tesi — prima di tagliare i servizi per i cittadini dovrebbero razionalizzare la loro macchina burocratica».
E sempre dal Pdl, con i consiglieri Stella e Alessandri, arriva un nuovo allarme per altri 250mila euro di compenso per l’incarico a un altro tecnico collaudatore per le linee 2 e 3 della tramvia. E ancora una volta la risposta dell’assessore alla mobilità Mattei è piccata: «La commissione di collaudo è composta da tre persone e per un’opera da 300milioni di euro deve essere nominata un mese prima dell’inizio dei lavori e deve agire in corso d’opera, controllando cioè tutte le fasi della lavorazione. Utilizzando personale di altri enti, poi, si risparmia la metà dei compensi previsti dai tariffari nazionali».
fonte: LaNazione.it
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