“Dove sono i 120.000 euro che gli organizzatori del galà della Ferrari sul ponte Vecchio avrebbero versato nelle casse del Comune?” A chiederlo, all'indomani dell'intervento del primo cittadino di Firenze in Consiglio comunale, è il consigliere di SEL Tommaso Grassi, che torna ad incalzare l'amministrazione sulla vicenda del monumento cittadino “affittato” per la cena dei ferraristi tenutasi lo scorso fine settimana.
“Negli atti ufficiali si parla soltanto di 13.000 euro per il restauro di un monumento – osserva Grassi – ed è clamoroso che si siano date alla cittadinanza, dopo averle vietato di accedere per una sera al Ponte Vecchio per un galà della Ferrari, informazioni false e che mirano solo a trovare scuse e alibi per dimostrare l'interesse pubblico nella concessione della chiusura del monumento fiorentino”.
"Le risposte insufficienti e inadeguate che il sindaco Renzi ha dato ieri in Consiglio miravano solo a dribblare le domande che avevamo presentato – prosegue il consigliere – annacquando il tutto ad una misera e mistificatoria riflessione sulla concessione del Ponte Vecchio per eventi”.
“Già in passato – dice ancora Grassi – Ponte Vecchio era stato chiuso al traffico, ma mai questo era avvenuto per un evento privato, privo di qualunque valore culturale per la città e riservato ad una élite di ricchi possessori di Ferrari. Anche per la più volte citata sfilata di moda di Cavalli, evento per il quale l'accesso era limitato numericamente ma non vietato a tutti, o per il concerto di Dalla, organizzato dalla Provincia all'epoca della presidenza di Matteo Renzi, la chiusura fu molto limitata nel tempo”.
“E' curioso – aggiunge ancora il consigliere – scoprire poi che per una cena organizzata nel 2011 dagli orafi di Ponte Vecchio, non vi è stata alcuna chiusura per i pedoni. Ma, a quanto pare, in questo caso il Sindaco voleva fare bella figura con i ferraristi e garantire loro di rimanere lontano dagli occhi della gente comune. Così come in piazza Ognissanti si è vietato il passaggio alle biciclette perché timorosi che potessero rovinare le fiancate delle Ferrari, forse sul Ponte Vecchio si sarà creduto che durante la cena la vista di turisti e fiorentini che passavano di lì avrebbe arrecato fastidio. Come se ci fossero cittadini di classe A e di classe B, i primi autorizzati a far tutto, i secondi costretti a subirne i disagi”.
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