«Chi pagherà i danni? Un palazzo, forse, si può riparare, ma il David di Michelangelo? Perchè l'ad di Fs Mauro Moretti non lo va a spiegare ai 'quattro fessi' che abitano vicino alla stazione Tav di Bologna che hanno avuto le abitazioni massacrate dai lavori di scavo?».
Lo afferma, in una nota, l'architetto padovano Fernando De Simone, rispondendo all'ad di Fs, Mauro Moretti, su possibili danni alla statua del David di Michelangelo per le future vibrazioni provocati dai treni dell'Alta velocità sotto il centro di Firenze. «Su cosa si basa la certezza di Moretti che a Firenze non accadrà quello avvenuto durante i lavori dei tunnel di Bologna dove palazzi distanti un centinaio di metri hanno subito gravi lesioni? - chiede De Simone -. Nei centri urbani, quando si scava un tunnel, sostituire l'elasticità e la permeabilità del terreno con il cemento ha limiti molto precisi e quantificabili. Se vengono superati si espongono automaticamente i palazzi delle zone limitrofe a rischi di stabilità». Per l'architetto padovano «i fenomeni di vibrazioni, risonanze, alterazioni delle falde acquifere, se non sono ben controllati, possono generare seri danni alle persone ed ai manufatti vicini, e per 'effetto domino' anche ai palazzi più distanti. Quali accorgimenti hanno adottato per mettere in sicurezza gli oltre 2000 palazzi del XIV e XV secolo situati lungo il tracciato fiorentino della Tav, per evitare cedimenti irregolari?», chiede ancora De Simone.
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