Si è tenuta stasera, presso la sala Manuela Righini dello stadio Franchi di Firenze, la conferenza stampa dell'allenatore della Fiorentina, Vincenzo Montella. Domani alle 19 i viola affrontano in casa il Parma nella gara valida per la 17ª giornata del girone di ritorno del Campionato di Serie A 2014 – 2015. Il mister gigliato è nell'occhio del ciclone: le dichiarazioni sulla “Firenze ingrata” nel dopo partita di Europa League col Siviglia di giovedì scorso non sono andate giù alla maggioranza maggioranza dei tifosi. La Fiorentina ha giocato una brutta partita, dopo il 3 a 0 subito all'andata, è arrivata la sconfitta per 2 (maturata dopo meno 30 minuti di gioco). Firenze ha scelto l'ironia e i fischi per sbeffeggiare la squadra, accusata di aver disputato una prestazione molle, senza vis agonistica. In risposta, anziché un'analisi dei motivi della prestazione che ha portato alla sconfitta è arrivato l'attacco a Firenze, alla città che non avrebbe capito la reale dimensione di una squadra che avrebbe dato ai tifosi più di quanto ha ricevuto.
Queste le dichiarazioni del tecnico della Fiorentina:
Se penso di chiedere scusa ai tifosi per le dichiarazioni del post partita col Siviglia?
“Credo che questa squadra non meriti di essere derisa, questa squadra può essere insultata in campo, offesa, fischiata, ma non certo derisa. Difendo questo gruppo che ha dato tantissime soddisfazioni, rispetto alle proprie possibilità, a me, alla Società e ai tifosi. Meritano la mia difesa e per loro sono disposto ad andare contro una città se ce ne è bisogno. La mia presa di posizione è dettata dal fatto che io voglio arrivare quinto e non viceversa. Credo che questo sia l'unico modo per alimentare le motivazioni nei calciatori affinché possano finire degnamente il Campionato. I tifosi sono stati la nostra forza e mi piacerebbe che in queste ultime tre partite i tifosi continuassero a darci sostegno”.
Se le mie dichiarazioni sono volte a rompere con Firenze e la Fiorentina?
“Le mie esternazioni sono state in funzione di quello che dovrà essere il finale di Campionato. Io non ho incontrato nessun presidente (di società di calcio, ndr): l'anno scorso ho avuto la possibilità di incontrare un presidente di una squadra molto importante, ma ho rifiutato, perché avevo deciso di rimanere alla Fiorentina. Se vorrò andare via so come farlo in maniera corretta. Con la Società c'è grandissimo rispetto e sarà la prima ad esserne informata. Rompere per andare via sarebbe controproducente anche per me stesso Penso che in questi anni la squadra abbia fatto tanto, questo non toglie che il tifoso possa essere deluso, ma questo non toglie che la squadra non meriti rispetto”.
Se penso che la squadra ha dato tantissimo ed ha ricevuto meno dai tifosi?
“Le parole dette dopo la partita vengono dette anche in po' di pancia e dall'amarezza e dall'abbandono. Ripeto che la cosa che ha ferito di più è stata quella di essere stati derisi. Il tifoso fiorentino ci ha accompagnato in questi anni, siamo andati avanti a braccetto: abbiamo bisogno di unità per finire il Campionato. Posso capire le critiche, ma permettetemi di difendere il mio lavoro e i miei calciatori. Se nostro figlio non riesce a fare qualcosa più grande di lui credo che nessuno lo sculaccerebbe. Il gruppo è un po' in difficoltà rispetto ai propri standard e mi auguro che questo si capisca per il bene della Fiorentina, non per il sottoscritto”.
La nostra realtà?
“Abbiamo un obiettivo da raggiungere che sarebbe un consolidamento rispetto al nostro status. Abbiamo il 7° monte ingaggi. Naturalmente ci sono le eccellenze: il Siviglia vince col nostro stesso fatturato, ma che piaccia o no ci sono alcuni più bravi di noi. Questa è la dimensione della Fiorentina, poi l'ammirazione degli altri è e sarà uno stimolo, ma non possiamo fare i confronti guardando le eccellenze, ma guardando lo status e le realtà. La Società ha un bilancio in pareggio e non ha debiti con le banche. Per il futuro questo è un grossissimo vantaggio, però la nostra dimensione è questa”.
Quale sarà la dimensione futura della Fiorentina?
“Ci dobbiamo vedere a fine anno e fare il punto della situazione, anche in base agli obiettivi che raggiungeremo questa stagione”.
Gomez domani titolare?
“Fa parte della nostra squadra. Come sempre metterò in campo la formazione che mi garantisce più risorse. Se domani giocherà o meno lo vedrete domani”.
Neto o Tatarusanu?
“Sceglierò domani: sono due portieri più o meno sullo stesso livello”.
Non è che certe dichiarazioni della Proprietà hanno contribuito ad illudere i tifosi facendogli percepire una dimensione sbagliata e smisurata del valore della squadra?
“Quando si è in gioco, competitivi e si ha la possibilità di lottare su più fronti e andare oltre i propri limiti è giusto alimentare questo, perché questo ti dà qualche energia in più. È ovvio che questo può comportare illusioni e disillusioni, però la realtà delle cose dice che siamo stati competitivi fino alla fine”.
La gara di domani col Parma?
“Domani abbiamo un avversario che ci ha insegnato qualcosa per i comportamenti e la dignità. Complimenti a Donadoni: se dovessi dare oggi la Panchina d'Oro non avrei dubbi. Noi dobbiamo avere come obiettivo quello di raggiungere il 5° posto e dovremo avere fortissime ambizioni soprattutto per amor proprio. Domani mi piacerebbe che la squadra mettesse in campo lo spirito, il senso di appartenenza, quell'energia e quelle risorse che sono nascoste lontanissimo dentro di noi per provare a vincere. Mi aspetto un Parma orgoglioso ed organizzato a livello tattico. Ci sono i presupposti per avere più motivazioni dell'avversario”.
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