Ormai non c'è più dubbio, il sodalizio è rotto, la frattura è netta, niente eufemismi consumati o di facciata, si va dritti al punto. L'Onorevole Valdo Spini, capogruppo in Palazzo Vecchio della lista Spini per Firenze esprime il suo più netto disappunto per la decisione di Tommaso Grassi di cambiare casacca e passare al Gruppo Misto. Se le dichiarazioni del giovane Grassi erano state decise ma pacate, le parole del 'navigato' Spini invece sono pietre. Per di più il mezzo a cui l'ex ministro decide di affidare la propria 'requisitoria' è il più plateale, Facebook, e così scrive nella lunga nota:
"Mentre a livello nazionale il governo (e l’Italia purtroppo) vacillano sotto i colpi della crisi finanziaria, mentre a livello regionale si è insediata una maggioranza che comprende Federazione della Sinistra (con all’interno Rc) e Verdi,che accetta Foster e sottopasso ferroviario, mentre a livello locale un importante quotidiano dedica due pagine alla critica dei doppi incarichi del Pd, cosa avviene in Palazzo Vecchio? Tommaso Grassi lascia il gruppo Spiniper Firenze per andare al gruppo misto, il quale, a sua volta, si divide in due filoni, il gruppo misto “di maggioranza” che comprende il consigliere Stefano Di Puccio (lista Renzi) e il gruppo misto di "opposizione" che comprende il consigliere Massimo Pieri (Udc). In quest’ultimo filone, presumibilmente, si collocherà Tommaso .Naturalmente, come scrive egli stesso, "confortato" dal sostegno di Verdi, Federazione della Sinistra, Comitato Cittadini dell’area fiorentina.
Che dire? Inutile polemizzare. Due sole cose voglio ricordare: Tommaso è stato sempre completamente libero di votare come riteneva più giusto, di fare tutte le dichiarazioni e interventi che gli sembrassero opportuni senza mai subire alcuna interferenza. Ma, dice, il voto divergente sul piano strutturale rendeva impossibile convivere nello stesso gruppo. Eppure lo stesso 22 giugno u.s. , giorno in cui veniva approvato il piano strutturale, veniva altresì votato un ordine del giorno sulla politica da seguire nelle successive scadenze (area metropolitana, revisione del PIT regionale, piano paesaggistico, piano per la mobilità, Regolamento Urbanistico ) che aveva le firme di ambedue noi (Spini, Grassi), del capogruppo del Pd Bonifazi insieme al consigliere Pd Dormentoni, del capogruppo Sel, Cruccolini, del gruppo IdV (Fittante) e del misto di maggioranza (Di Puccio). Segno che questa distanza abissale sull’urbanistica del futuro non c’era. Ma- si dice pure- il nuovo gruppo si rende necessario per “opporsi al renzismo”. Già ma chi è stato, se non il sottoscritto , a portare via a Renzi quattromila voti personali (il voto disgiunto) al primo turno, chi ha conseguito seggi in consiglio comunale se non la lista "Spiniper Firenze"? Per quanto mi riguarda credo che la maggior parte dei 17.600 elettori che mi hanno votato, abbiano votato PER Spini e non solo CONTRO Renzi. Se la posizione di Tommaso Grassi e dei suoi amici era invece la seconda, si comprende oggi la loro posizione attuale".
Ma, tant’è, il nuovo sottogruppo del misto,dice, nasce per unire e non per dividere. Gli facciamo gli auguri più fraterni che sia così, perché ce ne è davvero bisogno. Le prossime scadenze ce lo confermeranno. Noi riteniamo giusto continuare in quell’originale esperienza di lista civica, appunto "SpiniperFirenze" che rappresenta davvero un fatto nuovo e propositivo per la sinistra riformista in questo consiglio comunale e intensificare anzi la nostra iniziativa. La sinistra riformista ha molto bisogno di “Spiniper Firenze”. Tutti coloro che vi si sono riconosciuti sono oggi chiamati ad un particolare impegno".
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