Sarà la restaurata Pala della Zecca, uno dei capolavori dell'arte fiorentina del Trecento, una delle opere più emblematiche della mostra che si svolgerà a Palazzo Strozzi dal 17 settembre con il titolo «Denaro e Bellezza. I banchieri, Botticelli e il rogo della vanità». Con un minuzioso intervento di pulitura, condotto con mezzi non dannosi per la pittura originale, seguito da un attento restauro pittorico durato otto mesi, è stato restituito al dipinto trasparenza, luminosità e morbidezza di modellato. Realizzata nel 1372-1373 da Jacopo di Cione, Niccolò di Tommaso e Simone di Lapo, la Pala della Zecca (misura cm 350 x 190) fu commissionata dagli Ufficiali della magistratura fiorentina che soprintendeva alla monetazione, era destinata alla residenza dei Signori della Moneta. La tavola rimase presso la Zecca fino al 1863, quando venne trasferita nella Galleria degli Uffizi, per passare successivamente alla Galleria dell'Accademia, dove tuttora è conservata. Il restauro in fase di ultimazione del grande dipinto è stato presentato oggi a Firenze da Lorenzo Bini Smaghi, presidente della Fondazione Palazzo Strozzi, nonchè membro del board della Bce, dai curatori della mostra, la storica dell'arte Ludovica Sebregondi e lo scrittore inglese Tim Parks, da Aureliano Benedetti, presidente di Banca Cassa di Risparmio di Firenze (sponsor della mostra), e dalla restauratice Lucia Biondi.
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