Sarebbe pensabile, e auspicabile, l'istituzione di un'apposita fattispecie di reato per colpire chi danneggia i beni culturali. Bisogna vedere se esiste pero' la volonta' politica di dotarsene". E' quanto ha detto nel corso di un convegno, ieri all'Istituto di Scienze Umane di Firenze dedicato al tema, lo storico dell'arte ed ex direttore della Scuola Normale di Pisa Salvatore Settis. "Il modo di raggiungere, a livello penale, chi offende i beni culturali e' stato, fino ad ora, con il sistema vigente, attraverso la via interpretativa, visto che una fattispecie ad hoc non c'e'. Questo modo, tuttavia, presenta lacune a livello di efficacia della tutela dei beni, e per superarlo si potrebbe fare come e' stato fatto proprio di recente in Spagna. Occorre pero' che esista la volonta' politica di provvedere all'elaborazione di una fattispecie penale nuova di zecca". Al convegno, oltre a Settis, hanno preso parte anche personalita' in ambito giuridico culturale, come l'ex presidente della Suprema Corte Giovanni Maria Flick e l'ex ministro della Giustizia Paola Severino.
Nella foto: la scritta impressa sul Battistero di Firenze questa estate.
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