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il caso

Uccisi e fatti a pezzi, sopralluogo dei Ris nella casa degli orrori

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

Sono in corso alcuni rilievi da parte del personale del Reparto di investigazioni scientifiche dell'Arma dei carabinieri, nell'appartamento di via Felice Fontana, nel quartiere fiorentino di Novoli, dove ha vissuto Elona Kalesha, la 36enne albanese, ex compagna di Taulant Pasho, figlio dei coniugi albanesi fatti a pezzi, Shpetim e Tauta Pasho, i cui cadaveri fatti a pezzi sono stati ritrovati in un appezzamento di terreno nei giorni scorsi in quattro valigie lungo la superstrada Firenze-Pisa-Livorno.

 

La donna è stata arrestata ieri mattina dai carabinieri su ordine del titolare dell'inchiesta, il pubblico ministero Ornella Galeotti, con l'accusa di omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere.

 

Gli specialisti dell'arma che sono alla ricerca di tracce e prove utili a risolvere il caso di duplice omicidio, proseguiranno nel pomeriggio le ricerche anche nel garage di via del Pantano.

 

Secondo quanto appreso dagli investigatori, infatti, nel novembre 2015 Kalesha fu vista dai condomini dell'appartamento di via Fontana sequestrato oggi dai carabinieri, portare via una o più valigie da cui colava materiale nauseabondo che lei giustificò come vino uscito da bottiglie rotte.

 

Lo hanno riferito i testi agli investigatori in deposizioni rilasciate nel fine settimana, in cui hanno pure parlato di materiale rappreso nell'androne e di odore di carne provenire dall'appartamento. Anche sulla base dei loro racconti è scattato il fermo del pubblico ministero.

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