Si parla di acqua oggi a Palazzo Capponi, si è iniziato stamattina intorno alle 9,30 e si proseguirà fino a pomerigio inoltrato. Una tavola rotonda dal titolo 'Acqua, bene pubblico, gestione industriale" 'interrotta' intorno alle 12,00 dall'intervento del Ministro all'Ambiente Stefania Prestigiacomo qui a Firenze per un'altra iniziativa 'Terra Futura' in questi giorni in corso alla Fortezza dal Basso. Si è parlato di distribuzione dell'acqua, in partcolare quella ad uso civile e il ruolo che essa ha sull'impatto ambientale, quindi dellle risorse necessarie da mettere in campo e dell'attuazione di una 'blue economy', infine del ruolo importantissimo svolto dalle imprese e dalle istituzioni e della nuova normativa che introduce l'istituzione di un'Agenzia di vigilanza sulle risorse idriche. Tra i relatori Giulio Conte, Rapporto Ambiente-Italia; Erasmo D'Angelis, presidente Publiacqua; Giulio Napolitano, ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico e Massimiliano Atelli, capo ufficio legislativo Min. Ambiente. E' a questo punto che fa il suo ingresso la Prestigiacomo e nel suo intervento il Ministro ribadisce la neccessità e l'urgenza di "investire nel settore idrico" e che si proceda attraverso un'azione coordinata tra pubblico e privato. E qui arriviamo al punto dolente, quello che spinge tanti a promuovere con forza il referendum di giugno e a votare Si. "Il diritto all'acqua è un'espressione usata da più parti in modo strumentale", esordisce la Prestigiacomo "ma è possibile tradurla in fatti solo con una giusta politica di investimenti. Fin'ora al Governo sono mancati gli strumenti adatti, i suoi erano poteri limitati. Il decreto Ronchi ha completato una riforma già iniziata nel passato. Oggi con lo strumento dell'Agenzia si è fatto un decisivo passo avanti. E' la risposta giusta, una delle cose migliori fatte da questo Governo. A questo punto il Referendum diventa inutile". In pratica l'agenzia, prevista dal nuovo decreto legge, definirà i livelli minimi di qualità. Il ministro dell'ambiente, ha cantato vittoria dopo aver ottenuto che a svolgere le funzioni di regolazione, anche tariffaria, sarà l'attuale commissione nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche (Conviri) opportunamente riformata. L'organismo sarà autonomo e indipendente di nomina parlamentare con maggioranza qualificata dei 2/3, e raccoglierà ampliandola e perfezionandola l'eredità della Commissione Conviri. "L'acqua è speciale - prosegue la Prestigiacomo - e per questo va trattata separatamente dai rifiuti o dal nucleare; è stato difficile convincere Tremonti ma alla fine ce l'ho fatta". Tornando poi sulla questione referendum, lo bolla senza mezzi termini come "demagogico e politicizzato". A questo punto un giornalista di Repubblica Antonio Cianciullo in qualità di moderatore della tavola rotonda chiede al ministro dell'Ambiente se una tale definizione non rischia di essere troppo semplicistica, sottovalutando un reale malessere della società civile che ha sviluppato una forma di diffidenza per il Governo e per la politica in genere sul modo in cui ha gestito il sistema idrico fino a oggi. "Mai come in questo caso - risponde il ministro- si tratta di uno strumento di propaganda politica che mette insieme una serie di falsità. Il tema non è la privatizzazione dell'acqua e questo lo sanno benissimo anche i promotori del referendum, ma in gioco c'è la garanzia dell'acqua per tutti. Nelle prossime settimane mi spenderò per dire che questo referendum impedisce un progetto di sviluppo importantissimo per il Paese, finalmente gli strumenti per far partire un arivoluzione in questo senso ci sono tutti". Infine una considerazione sulle forze politiche in prima linea per il Si al doppio quesito referendario "le argomentazioni di Vendola si sa sono di ben altra natura e quanto all'Idv, beh è un partito che non ha mai avanzato proposte concrete sul tema". La chiusa poi lascia quantomeno perplessi "Noi confidiamo nel caldo e nella bella stagione".
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