Matteo Renzi non vuole più assessori. Nessun nuovo ingresso in Giunta

    Non solo sindaco 'rottamatore', ora anche sindaco 'dimezzatore': il primo cittadino di Firenze Matteo Renzi nel corso della riunione di giunta di stasera, a quanto si apprende, ha comunicato ai suoi assessori l'intenzione di andare avanti con una 'squadra di governò composta da otto assessori, in pratica la metà dei 16 che lo Statuto del Comune gli consentirebbe di avere. Renzi, tra l'altro, ha spesso invitato il segretario suo partito Pierluigi Bersani a proporre il dimezzamento del numero dei parlamentari in nome del dimezzamento dei costi della politica. Il sindaco, a inizio mandato, aveva nominato una giunta composta da dieci assessori, 5 donne e 5 uomini. Dopo le elezioni regionali del 2010 l'assessore all'ambiente Cristina Scaletti (Idv), era passata in Regione come assessore alla cultura e il suo 'postò è rimasto vacante: situazione questa che ha portato a forti attriti tra il sindaco e i rappresentanti del partito di Di Pietro che hanno più volte chiesto di tornare ad avere un loro esponente in giunta, minacciando in caso contrario di lasciare la maggioranza. Stasera poi, nel corso della riunione di giunta in Palazzo Vecchio, l'assessore al bilancio Angelo Falchetti si è dimesso per andare a ricoprire, come previsto, la carica di presidente della società partecipata Mercafir. Le sue deleghe sono state distribuite tra il vicesindaco Dario Nardella, l'assessore Claudio Fantoni e lo stesso sindaco. Dunque gli assessori sono così otto (ristabilità anche la 'parità': metà uomini e metà donne) e il sindaco Renzi più che un rimpasto, al momento ha scelto una redistribuzione delle deleghe.