Il segretario del Pd Metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci questa mattina ha partecipato al presidio dei lavoratori della Selex-Elsag davanti allo stabilimento fiorentino indetto dopo la sostanziale intenzione del Governo di non far ulteriormente proseguire all’azienda del Gruppo Finmeccanica il lavoro sul progetto Tetra, il sistema di radio-comunicazione cifrato per le forze di polizia, già finanziato con fondi europei e di strategica importanza per la sicurezza nazionale, sottraendo le risorse previste destinandole, genericamente, alle casse ‘dell’erario’. “Il Partito Democratico – dichiarano il responsabile Economia e Lavoro del Pd Toscana Ivan Ferrucci e il segretario Metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci – è a fianco dei lavoratori della Selex-Elsag per evitare l’ennesimo tentativo di affossamento di un’azienda di eccellenza nel panorama nazionale e che occupa nella sede fiorentina 500 persone. Il progetto Tetra è di grande rilievo per il sistema della sicurezza nazionale e per questo il Pd al Senato sta cercando con degli emendamenti di evitare quello che è un vero e proprio scippo ai danni dei lavoratori e del Paese che il Governo, come previsto nell’attuale testo della Legge di Stabilità, vuole compiere sottraendo le risorse destinate dai fondi europei per questo progetto. Il Pd toscano e quello fiorentino sostengono la battaglia del Gruppo Pd in Senato affinché venga stralciata quella parte dal comma 22 dell’articolo 4 del disegno di legge di stabilità, in discussione alla Commissione bilancio, che priverebbe Selex del finanziamento previsto per il progetto Tetra e quindi la perdita di una commessa importante per l’azienda che metterebbe in seria difficoltà la sua attività.Questo – sostengono Ferrucci e Mecacci – è l’ennesimo segnale di una totale mancanza di disegno industriale di tutto il Gruppo Finmeccanica ed è il momento che il Governo faccia chiarezza sulla strategia dell’azienda che sul nostro territorio vede la significativa presenza di eccellenze tecnologiche da favorire e non ridimensionare. È inaccettabile il progressivo disinvestimento degli insediamenti produttivi in Toscana, perdendo competitività e fette di mercato a scapito della concorrenza. Viene da chiedersi – concludono – se comportamento del Governo sarebbe stato lo stesso se anziché in questa, le società e gli stabilimenti interessati fossero stati in altre regioni”.
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