Sara' l'anteprima italiana di Zaytoun di Eran Riklis, acclamato regista israeliano del Giardino di Limoni, a inaugurare, questa sera a Firenze, la quarta edizione del Middle East Now, il festival internazionale di cinema, mostre e incontri, dedicato al Medio Oriente. Quarantaquattro i titoli in rassegna fino all'8 aprile - tra lungometraggi, documentari, film d'animazione e corti, di cui 37 in anteprima nazionale - provenienti da Iran, Iraq, Libano, Israele, Egitto, Palestina, Giordania, Yemen, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Afghanistan, Siria e Bahrain. Pellicole per lo piu' indipendenti e underground, spesso poco viste anche in patria. Grande attenzione, come di consueto, alla questione israelo-palestinese. Oltre al film di apertura, il festival proporra' al pubblico fiorentino diversi titoli dedicati al conflitto. Tra questi: Make Hummus Not War di Trevor Graham; Soldier on the Roof di Esther Hertog; The Invisible Men di Yariv Mozer; The Cutoff Man di Idan Hubel; Duma di Abeer Zeibak Haddad; Maqloubeh di Nicolas Damuni e Cinema Jenin di Marcus Vetter. Quest'anno, spiegano gli ideatori della manifestazione, Roberto Ruta e Lisa Chiari, la rassegna guarda al Nord Africa, con il Marocco come Paese ospite. Oltre alla personale di Hassan Hajjaj, "l'Andy Warhol del mondo arabo", che interpreta provocatoriamente Vogue, il Middle East Now presentera' in anteprima nazionale due pellicole: Death For Sale di Faouzi Bensadi, candidato agli Oscar 2013 come miglior film straniero, e il documentario Casablanca Mon Amour di John Slattery. Ospite speciale sara', invece, la designer libanese e regina della pop culture mediorientale, Rana Salam. Grande attenzione anche sulla Siria, con una selezione di titoli che raccontano uno dei Paesi maggiormente sotto i riflettori. Tra questi, in anteprima italiana, Round Trip del regista siriano Meyar Al Roumi. Dal Libano arriva il fresco vincitore del premio Cinema For Peace all'ultimo festival di Berlino, A World Not Ours, del regista di origini palestinesi Mahdi Fleifel e Jasad the Queen of Contradictions, ritratto della controversa giornalista e poetessa libanese Joumana Haddad, fondatrice della prima rivista erotica del mondo arabo. Infine, nel corso della rassegna - che vedra' la partecipazione di 25 tra attori, registi e artisti - sara' presentato un focus speciale su Greenhouse, l'istituzione cinematografica basata in Israele che realizza uno dei piu' innovativi programmi di workshop e formazione dedicati ai giovani registi del Mediterraneo e del Medio Oriente.
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